lo spunto

Vive la France

Non amo i francesi, ma inizio ad amare Anthony Mounier. Prove evidenti di disgelo tra la mia atavica propensione a vedere i cugini d’oltralpe come rivali e la loro percezione nei nostri confronti. Loro precisini, noi fanfaroni. Invece qui il...

Manuel Minguzzi

Non amo i francesi, ma inizio ad amare Anthony Mounier. Prove evidenti di disgelo tra la mia atavica propensione a vedere i cugini d’oltralpe come rivali e la loro percezione nei nostri confronti. Loro precisini, noi fanfaroni. Invece qui il fanfarone è Mounier, un giocatore che decide spesso di far saltare ogni tipo di tattica altrui: corre, dribbla, crea superiorità numerica e, aspetto non secondario, segna. Bel colpo targato Pantaleo Corvino, un francesino che – ne sono sicuro – entrerà facilmente nel cuore dei tifosi. Poi è mancino, un vantaggio. Grazie a questo piccolo grande Napoleone moderno, il Bologna conquista i suoi primi punti in campionato; nella fattispecie tre di un peso specifico enorme. Tanti i motivi: muovere la classifica, vincere uno scontro diretto, creare fiducia e positività, soprattutto, non arrivare alla sfida di Firenze con l’acqua alla gola.

Vittoria non bellissima, discreto primo tempo ma secondo tempo di sofferenza, non in termini di nitide occasioni da gol create dal Frosinone. Ad un certo punto il Bologna è calato, una squadra sulle gambe incapace di ripartire o non propensa ad un possesso palla soporifero per addormentare la partita. Bisogna però ammettere come nella ripresa il match sia stato duro, quasi da Serie B per svolgimento, con tanti falli, scontri, duelli, cartellini gialli. Tenere fisicamente il Frosinone – che sta decisamente meglio di noi – non era così scontato, vincere una partita con questa durezza fisica non facile. Prendiamoci i tre punti, consapevoli che si può fare meglio ma in determinate occasioni più che il bel gioco conta il risultato. E questo era uno dei casi.

Delio Rossi ha azzeccato l’undici iniziale, infatti i rossoblù sono apparsi vispi, sfornando anche qualche giocata di livello che, sfortunatamente, Destro non ha sfruttato. Ha retto l’urto il centrocampo giovane, con un Diawara sugli scudi ben supportato da Pulgar, Taider invece si è amministrato con sapienza non essendo al 100% della condizione. Non l’avrei tolto Amadou, per nessun motivo al mondo, anche perché il sostituto Crisetig si è fatto ammonire dopo cinque secondi, condizionando il resto della partita nel suo ruolo di perno davanti alla difesa. Deve crescere molto Lorenzo, speriamo lo faccia in fretta.

Chi invece deve giocare sempre, e anche oggi lo ha dimostrato, è Marios Oikonomou. Inamovibile l’adone greco, sicuro, possente, preciso in tutto quello che fa, anche in fase offensiva sfornando un assist al bacio per Mounier. Inoltre, con Marios al fianco, anche Rossettini ha elevato il proprio livello di gioco. La difesa ha retto l’urto stavolta, in qualche caso ha sofferto e ha rischiato di sbandare, ma gli interventi di Mirante non sono stati poi così numerosi. Il portierone si è fatto trovare impreparato su un paio di uscite avventate ed è stato salvato due volte dalla traversa, una di queste, però, frutto di un cross sbagliato. Ad ogni modo, questa traversa sembra avere talento, mettiamola sotto contratto il prima possibile. Stellone in conferenza ha lamentato una classifica bugiarda, ma una delle differenze maggiori tra A e B è proprio questa capacità di vincere sfruttando al massimo le occasioni da rete. In cadetteria si viene puniti decisamente meno se si commette qualche errore, in A basta anche una linea del fuorigioco errata per capitolare. I ciociari ci hanno provato, non si sono arresi, ma i tentativi finali sono derivati da una condizione del Bologna ancora lontana da quella ottimale e da un pizzico di tensione accumulata dai nostri giovani ragazzi, desiderosi di vincere la prima in A e quindi un po’ attanagliati dalla paura. Come dice Rossi, è un bene che ce l’abbiamo fatta, questa vittoria aumenterà l’autostima e la consapevolezza di valere qualcosa di importante in questo campionato.

Tornando invece al nostro eroe di giornata, siamo sicuri che l’esultanza con binocolo la vedremo spesso da queste parti, perché le caratteristiche di Mounier sembrano perfette per il calcio moderno. Corsa e qualità, inserimenti e fase difensiva, ha tutto quello che un allenatore richiede. Che bravo il nostro francesino, che bravo il nostro Antonio Munieri.