lo spunto

Viareggio e derby Under 19: il nostro futuro in mano ai giovani

~Non avevo ancora avuto modo di affrontare l’argomento derby under 19 tra Virtus e Fortitudo. 4000 persone a palazzo per una partita tra ragazzini dimostrano l’assoluto potenziale che la città di Bologna possiede in ambito...

Manuel Minguzzi

~Non avevo ancora avuto modo di affrontare l'argomento derby under 19 tra Virtus e Fortitudo. 4000 persone a palazzo per una partita tra ragazzini dimostrano l'assoluto potenziale che la città di Bologna possiede in ambito sportivo. Passando al calcio, evidentemente, Tacopina e Saputo lo devono aver capito se hanno deciso di imbarcarsi in una avventura che per il momento ha scucito loro tantissimi soldi. Non è finita, perché il ritorno al Viareggio è un segnale della centralità che il settore giovanile riveste nel nuovo corso americano allo scopo di iniziare a trovarsi sul serio i giocatori in casa, garantirsi un pezzo di futuro partendo dai propri ragazzi. Già si intravedono risultati con i vari Masina e Ferrari, ma è chiaro che non basta. Ora, è impossibile arrivare ai livelli della cantera blaugrana ma nel nostro piccolo in Italia c'è spazio per potenziare e migliorare il settore giovanile. Bologna e i bolognesi amano i propri cinni, soprattutto, non vedono l'ora che i ragazzi del territorio innondino la prima squadra di talento, gioventù e futuro. Lo stesso vale per il basket che da anni soffre la mancanza del derby, mentre Bologna da capitale è diventare provinciale con una Virtus in crisi di risultati da qualche stagione e una Fortitudo tra i dilettanti. Ma è proprio nei momenti più duri e delicati che il bolognese si aggrappa a quelli che verranno scaldandosi il cuore per dei diciannovenni che indossano prestigiose e gloriose canotte. Alcuni di loro non faranno i cestisti professionisti ma diventeranno ingegneri o medici mentre altri si ritaglieranno un posto nel basket tra chi diventerà un campione e chi solo un discreto giocatore. Poco importa, quello che conta è mantenere vivo il calore che scalda i cuori di chi da sempre tifa per le squadre della città.

Veniamo dunque al Viareggio. Credo che alla fine la partecipazione sia stata giusta, proprio perchè non incentrata sul risultato. Parliamoci chiaro, la Coppa Carnevale è un trofeo ambitissimo e il livello al momento troppo alto per la truppa rossoblù, serviva però riaffacciarsi al calcio giovanile di prestigio, mandare un segnale al pubblico di distinzione rispetto al passato, di strada e strategie diverse anche a costo di prendere scoppole. Se questi ragazzi rimarranno sempre ancorati ai soli campionati Primavera senza assaporare qualcosa di diverso, senza affacciarsi verso una novità che renderà loro migliori e li farà progredire rispetto agli errori di gioventù che ancora persistono, non cresceranno, non ci sarà maturità per affrontare il grande salto verso il professionismo. Per implementare il proprio bagaglio tecnico e culturale occorre mettersi alla prova e sperimentare e non fare solo che quello che conosciamo già o è di routine. Sperimentare aiuta a migliorare e capire quanto ci manca per arrivare al nostro obiettivo. Ecco perché ho trovato giusta la partecipazione al Viareggio nonostane una eliminazione ampiamente pronosticata.