lo spunto

Una cessione in estate? Non sarebbe un delitto se…

Non desti particolare preoccupazione una possibile cessione in estate, impensabile chiedere a Saputo di sperperare denaro

Manuel Minguzzi

Veniamo al dunque: le plusvalenze piacciono? Sembra di no tra i tifosi. Quindi giungiamo al cardine della situazione: come verrebbe presa dall’opinione pubblica una cessione importante in estate? Probabilmente non bene se si sonda l’umore da bar e da portico.

Se durante le stagioni ‘guaraldiane’ ammiravamo chi scopriva talenti e li rivendeva, criticando invece un Bologna che cedeva solo per sopravvivere e non per reinvestire, ora la città sembra davvero diventata poco accontentabile se solo si prospetta l’idea di una plusvalenza in estate. Saputo, che ha già investito tanto, dovrebbe trattenere tutti i gioielli e investire ancora, sia per Giaccherini che per un’altra punta di livello (Gabbiadini?). Improbabile, perché è importante iniziare a capire che con il fatturato del Bologna o Saputo spende e spande oppure cede per reinvestire.

Quali le ipotesi? Arriva un’offerta importante per Diawara, una di quelle che farebbero vacillare chiunque. Che fare? Beh, con 30-40 milioni di euro l’ipotesi cessione è da prendere in considerazione per il semplice fatto che con quei denari si possono acquistare 4-5 giocatori di valore e migliorare il livello della rosa. In sostanza rifare mezza squadra come già in passato anche diverse big del nostro campionato hanno fatto. Il tutto senza dover investire tanti nuovi danari che magari costringerebbero Saputo ad un nuovo aumento di capitale. Se un’offerta di tale portata non dovesse arrivare, allora Diawara rimarrebbe in rossoblù ma contestualmente il Bologna farebbe fatica a spendere 7.5 milioni di euro per Giaccherini, sempre ammesso sia corretto spenderli per un giocatore sì bravo ma sopra i trenta. Ma Amadou Diawara non è l’unico giocatore della rosa con cui si può far cassa, perché tra quelli che non hanno avuto un ruolo predominante in questa stagione ma che hanno comunque mercato c’è Marios Oikonomou, difensore greco di buona prospettiva e per questo ricercato in Italia. Con una buona offerta può partire, dando la possibilità al club di reinvestire imbastendo un buon mercato con i capitali nuovi che Saputo metterà a disposizione. Un conto però è metterne altri venti per il mercato senza introitare nulla, un altro dieci più una cessione.

Non solo, perché le prossime otto partite di campionato faranno capire a Donadoni chi può essere riconfermato e chi no, e coloro che non rientreranno nella lista dei meritevoli gioco forza dovranno essere messi sul mercato. Il capitolo cessioni sarà comunque importante perché tra cartellini e ingaggi si potrebbe risparmiare tanto, tutte risorse eventualmente utilizzabili per migliorare la rosa. Ma per un Bologna che ancora non è big ce n’è uno che deve crescere iniziando a centellinare le risorse senza per forza chiedere a Saputo di sperperare; semplicemente perché non lo farà. Tanto meno gli si potrà chiedere di spendere 20 milioni per Gabbiadini senza una cessione importante. Il chairman, quando è sbarcato a Bologna, era perfettamente consapevole della situazione finanziaria del club, proprio per questo sta cercando di aumentarne il fatturato in modo tale si possa spendere sul mercato senza creare rossi di bilancio. Occorre tempo, ma con una gestione del mercato lungimirante e azzeccata il sogno Europa può essere avvicinato. Ad ogni modo Saputo è stato chiaro: “Vorremmo riportare il Bologna in Champions, ma la piazza deve concederci la pazienza di poterlo fare”. Ha perfettamente ragione.

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