lo spunto

Torino è dimenticata, il Bfc è tornato sulla giusta strada

Convincente vittoria del Bologna che soffre solo nel finale e con la doppia superiorirà numerica. Bene Di Verdi e Di Francesco, ma la differenza si è vista in mediana.

Manuel Minguzzi

Il Bologna colabrodo di Torino è solo un triste ricordo, oggi al Dall'Ara si è vista una squadra diversa, con un atteggiamento decisamente più convincente rispetto a quello lacunoso dell'Olimpico. La mentalità fa la differenza, e se due settimane fa dopo il 2-1 granata il Bologna è uscito dal campo, alla ripresa del campionato - seppur con ritmi non ancora altissimi - i rossoblù hanno dimostrato quantomeno di reggere nei momenti più difficili. Ce ne sono stati, nonostante la doppia superiorità numerica e il due a zero sul tabellone. Doccia gelata sulla sirigna di Bruno Alves, attoniti quando Farias a momenti insaccava il due pari, ma per fortuna tutto è filato liscio.

Prova tutto sommato convincente della difesa che ha reagito dopo le sberle di Torino, ad eccezione, forse, del solo Masina, in preda ad una serie di appoggi terribilmente fuori misura. Ma la vera differenza si è vista a centrocampo, laddove il Bologna più era apparso sfaldato. Bene Nagy in regia, anche in fase di non possesso, sontuosi Dzemaili e Taider a supporto. Lo svizzero è una diga con un fisico roccioso da cui non passa nessuno, l'algerino è il vero equilibratore della squadra, bravo nel costante lavoro di raccordo tra attacco e difesa. Se giocano così diventa difficile toglierli.

Per quanto riguarda l'attacco, sottolineata la condizione di Destro ancora insufficiente, sì, tornerà in piena forma ad ottobre, la vera arma in più di questo Bologna è Ladislav Krejci. Giocatore di qualità, di caratura internazionale e capace sia di segnare che di far segnare i compagni. L'azione del raddoppio è una perla rara, una progressione secca in mezzo a due uomini e un appoggio preciso in mezzo, il resto ce lo ha messo Di Francesco con la sua voglia di andare a prendersi il primo gol in Serie A della sua carriera. Donadoni lo ha detto 'Serve prendere esempio dalla sua voglia di attaccare la porta, se ci si va con cattiveria si segna". Poi certo, la vera grossa mano ce l'ha data Storari con un errore sulla punizione di Verdi e la sciaguarata uscita kamikaze su Krejci. Pazienza, con tutti gli errori che abbiamo fatto noi nel passato...L'importante, ora, è avere già sei punti in classifica, gli stessi che avevamo l'anno scorso dopo nove giornate. L'inizio è decisamente confortante.