lo spunto

Tacopina isolato, intanto Rossi ha i suoi dilemmi d’attacco (da finire)

Come sapete, non sono tanto avvezzo alle polemiche, soprattutto se si tratta di temi societari. Ad un certo punto, però, non è possibile far finta di nulla dinanzi ad evidenti segnali di rottura, comportamenti che fanno chiaramente...

Manuel Minguzzi

Come sapete, non sono tanto avvezzo alle polemiche, soprattutto se si tratta di temi societari. Ad un certo punto, però, non è possibile far finta di nulla dinanzi ad evidenti segnali di rottura, comportamenti che fanno chiaramente capire che qualcosa non quadra. Insomma, non credo di aver mai visto una nota di un presidente non pubblicata dal sito ufficiale della società che, appunto, presiede. Non so, è come se Berlusconi diramasse una nota e nessuno in società decidesse di pubblicarla. Impossibile no? Bene, è successo invece a Bologna, perché Tacopina, in qualità di presidente, si è sentito in dovere di esprimere la propria idea sui fatti avvenuti a Castelrotto, peccato che in seno alla società nessuno abbia preso in considerazione la cosa. Pare che i commenti siano stati 'è un suo pensiero', della serie: non è lui quello a cui dobbiamo fare riferimento qui e le dichiarazioni ufficiali passano da altri. Anche perché, occorre essere onesti, la società non può di certo andare in guerra con gli Ultras. Ecco, a livello mediatico, di rapporti, di rappresentazione della società al di fuori di Casteldebole, la nota isolata di un presidente messo sostanzialmente al bando non è di certo una bella figura, altroché gli obiettivi di mercato che Corvino si sarebbe fatto scippare. Siamo, in maniera incontrovertibile, ad una sorta di punto di non ritorno, Saputo da una parte, il chairman, colui che decide, dall'altra il presidente, relegato ad una carica formale e nulla più, e i sentori li avevamo avuti con la decisione dell'esonero di Lopez presa da Saputo, Di Vaio, Corvino e Fenucci con Tacopina che già aveva abbandonato il Matusa di Frosinone. Lì si era capita l'assoluta non conciliabilità di stili, carattere e modus operandi dei due. Ecco, sarebbe necessario trovare una soluzione, o si ricostruisce la coppia che si presentò ad ottobre in conferenza stampa alla città, oppure si proceda verso la separazione definitiva. Un conto è avere una distinzione netta di ruoli, il proprietario che ci ha messo più denari comanda, mentre Tacopina può agire, come ha fatto finora, a livello mediatico, un altro mandare avanti una sfida interna con un presidente esautorato da qualsiasi dichiarazione ufficiale. Parliamoci chiaro, se Tacopina non può più nemmeno parlare per conto del Bfc, la sua carica di presidente perde qualsiasi tipo di valore, risultando, di conseguenza, solo un nome nell'organigramma e nulla più. Personalmente, dispiace si sia arrivati a questa situazione, perché, magari stupidamente, credevo possibile una coesistenza sulla base di un progetto di rilancio chiaro e definito. Invece, quella faccenda delle fideiussioni deve aver, irrimediabilmente, incrinato i rapporti. Peccato, perché il modo con cui Tacopina ha dato il via a questa nuova avventura aveva davvero coinvolto un'intera città. Ora però la situazione sta diventando a tratti grottesca, l'urgenza di sistemare i tasselli sempre più stringente.