lo spunto

Siamo Franchi: il Bologna non è (ancora) pronto

La questione è molto semplice: il Bologna non ha (ancora) una identità di squadra. Complice il calciomercato tardivo e una rosa di giocatori ancora incompleta a inizio stagione che ha costretto Delio Rossi a imbastire strategie singhiozzanti e...

Manuel Minguzzi

La questione è molto semplice: il Bologna non ha (ancora) una identità di squadra. Complice il calciomercato tardivo e una rosa di giocatori ancora incompleta a inizio stagione che ha costretto Delio Rossi a imbastire strategie singhiozzanti e in divenire, con il risultato di ritrovarsi ancora in fondo alla classifica insieme a qualche pericolante oltre alle altre neopromosse. Brutta la sconfitta di Firenze, perché sancisce l’atavica difficoltà del Bologna nei secondi quarantacinque minuti, capitolando, caracollando, al cospetto di una Fiorentina a cui è bastato un cambio per far sua una partita scritta. Non lo sarebbe stata, forse, se Destro avesse segnato a pochi passi dalla porta nel primo tempo, ma evidentemente non è ancora arrivato il suo tempo. Non lo sarebbe stata se il Bologna non avesse avuto un atteggiamento troppo timido, soprattutto nella ripresa. E dire che questa Serie A continua a proporci quelli che a Bologna chiamiamo ‘sghetti’, il Frosinone pareggia al novantesimo allo Stadium, il Carpi ferma il Napoli, il Sassuolo passa a Palermo e il Chievo continua la sua marcia trionfale battendo anche il Toro. L’unica squadra che non dà mai la sensazione di poter ribaltare un pronostico è il Bologna, malinconicamente, passivamente. Pensate alla desolazione, alla malinconia che ci prende se, analizzando la classifica, si scopre che uno dei big match di domenica sarà Sassuolo-Chievo. Quando toccherà anche a noi vivere emozioni più forti di una quasi umiliazione al Franchi? Non lo sappiamo, forse esageriamo con la critica per una sconfitta totalmente a favore di pronostico, una di quelle partite perse in partenza, ma il poco messo in mostra dal Bologna stasera inizia a preoccupare, perché Paulo Sousa ha deciso di giocarsela con un tridente inedito, quasi speculando sul livello degli avversari. Non ha sfondato nel primo tempo, ce l’ha fatta nel secondo inserendo una punta più incisiva di Babacar. Ha fatto riposare qualche giocatore e ha strappato la vittoria in vista della sfida di alta classifica con l’Inter. In poche parole: ha comandato le operazioni.

E il Bologna? Se ci soffermiamo su questa prestazione rischiamo di cancellare tutte le parole dolci che abbiamo speso per la rosa, frutto di un paio di prestazioni convincenti rovinate da errori banali dei singoli. Il Bologna non è fenomenale ma mi rifiuto di pensare sia anche così brutto. Ci sarà una via di mezzo, resta da capire se sufficiente per acchiappare la salvezza. Facciamo fatica a tracciare un bilancio, perché il gruppone delle pericolanti è folto ma forse si presenta in condizioni migliori rispetto ai nostri rossoblù. La sensazione è che Verona, Atalanta, Empoli o altre in questo momento possano battere il Bologna, e non è un bel modo di vivere il calcio in Serie A.

Rossi in conferenza ha ribadito il classico concetto che si utilizza in questi casi per giustificare un risultato: non sono queste le nostre avversarie. Può essere, ma a Firenze si può perdere in altro modo, soprattutto se l’avversario schiera una versione b della sua squadra. C’è preoccupazione ora, perché alle porte c’è la terza partita in una settimana, Rossi non ha fatto rifiatare (giustamente) i suoi titolari che adesso, inevitabilmente, arriveranno stanchi ad un match che invece fa parte del nostro campionato mirato alla salvezza. Le due squadre ci arrivano con umore opposto, perché se da un lato Pozzo è adirato per le quattro sconfitte in fila, i bianconeri contro il Milan hanno reagito alla grande sotto di tre reti, cosa che non ha fatto il Bologna contro la Fiorentina. Un altro aspetto, infine, da non sottovalutare, è la scarsa incisività delle sostituzioni prodotte da Rossi. Possono essere errori del mister, ma anche una rosa che al momento non presenta elementi in grado di svoltare una partita. A meno che, l’ingresso dei vari Brienza, Falco e Acquafresca non sia stato limitato da una partita bella che decisa da un pezzo. Psicologicamente entrare in queste condizioni non è facile. Stasera non è andato nulla, nemmeno il mio amato francesino Munier. Speriamo che qualcosa torni a funzionare domenica, consapevoli che potrebbe pure non bastare.

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