lo spunto

Se arrivasse un nome di richiamo…

Probabilmente al Bologna manca un acquisto che crei un effetto domino sulle trattative di calciomercato. Forse è questo il vero nodo, il nome che issi il Bfc ad un ruolo di primaria importanza sui media, che fornisca un nuovo status ad una...

Manuel Minguzzi

Probabilmente al Bologna manca un acquisto che crei un effetto domino sulle trattative di calciomercato. Forse è questo il vero nodo, il nome che issi il Bfc ad un ruolo di primaria importanza sui media, che fornisca un nuovo status ad una rosa ancora incompleta e che ora viene vista come una delle pericolanti nella corsa alla prossima salvezza. Perché la credibilità della società c'è, ed è testimoniata dai denari investiti in questi mesi e dai rapporti che Saputo ha creato con i grandi del calcio italiano e con chi, per dirla brutalmente, ne detiene i poteri. Poi ci sono anche i dettagli che, come sempre, possono fare la differenza. E la riqualificazione dello stadio, già iniziata questa estate, lo dimostra. Insomma, con dirigenti del calibro di Corvino e Fenucci a livello societario lo status del Bologna non può essere paragonato ad una provinciale del calcio, non saremo forse a livello dei top club ma nemmeno gli ultimi della classe. Il problema ora è praticamente solo tecnico, cioè relativo alla rosa che Pantaleo Corvino è chiamato a completare nelle prossime 2-3 settimane (o forse prima). In effetti, ragionandoci sopra, la mancanza di mezza squadra titolare e di un colpo altisonante (Quintero ad esempio) rende il progetto tecnico del Bologna per la prossima stagione ancora lacunoso e profondamente incompleto agli occhi di chi è corteggiato dai colori rossoblù. Un conto è accettare la corte 'corviniana' quando sai che Quintero, Defrel e Villalba si sono già accasati in rossoblù, un altro è farlo con una rosa piena zeppa di esuberi con sei titolari su undici a disposizione del mister. L'apprensione che alla fine la squadra possa non essere competitiva c'è, e per un giocatore importante decidere di inserirsi in un contesto incompiuto è un passo fondamentale e rischioso che non tutti si sentono di compiere.

Mi auguro dunque, cari amici, che l'arrivo della prima punta spiani la strada a tutto il resto, una sorta di volano del calciomercato se vestissi i panni di Crozza nella parodia di Montezemolo. Con un bomber di livello e con un nome mediatico spendibile, sono sicuro che tutti i giocatori nel pensatoio cambierebbero idea nel giro di poche ore, rendendo fattibili gli obiettivi primari che ora sono sfuggiti. Anche perché tutti pensiamo all'attacco, ma il vero cruccio riguarda anche la mediana, un reparto al momento sprovvisto delle due mezzali titolari. Servirebbero elementi con un pedigree di un certo tipo e, Donsah a parte, non si hanno grandi notizie di movimenti di mercato per il centrocampo del Bologna. Probabile che Corvino tenga nascosti i veri obiettivi, ma perso Duncan (probabilmente anche Donsah), il Bologna sarà chiamato ad acquistare due elementi di buon livello. E per un centrocampista può essere più facile accettare Bologna se sa che là davanti stazionerà Mattia Destro a cui far arrivare il pallone. Chissà, al di là del caro prezzi, forse il Bologna dovrebbe profondere un piccolo sforzo economico per l'obiettivo principe di questa sessione, tutti gli altri potrebbero farsi convincere di conseguenza. O almeno, è quello che ci auguriamo.