lo spunto

Quanto durerà la storia Donadoni-Milan?

Ennesima intervista per il tecnico del Bologna Roberto Donadoni ed ennesima domanda sulla panchina del Milan. Probabilmente bisognerebbe capire che anche il mister ci ha messo una pietra sopra

Manuel Minguzzi

"Non è una ossessione per Donadoni la panchina del Milan, lo è invece per i media. Ad ogni intervista arriva la fatidica domanda sul perché il mister rossoblù non si sia mai seduto sulla panchina rossonera, oltre a tutta una serie insistente di voci. Evidentemente al Milan non è mai andato perché qualcuno non lo ha mai voluto…

"Ma mentre una chiamata dalla nazionale la scorsa primavera arrivò, dal Milan probabilmente nessuno si è fatto sentire. Quelle sentite in questi mesi sono solo suggestioni legate al grande passato da calciatore di Donadoni al Milan, una storia che non è stata propedeutica ad una carriera da allenatore rossonero con gli stessi successi. Sicuramente, ad inizio carriera da tecnico, Donadoni vedeva nel Milan il suo obiettivo da raggiungere, guidare dalla panchina una società capace di vincere in Italia e in Europa, ma col passare degli anni il fascino rossonero si è sbiadito e ci vorrà tempo per farlo riaffiorare. Forse per Donadoni è troppo tardi, non che sia vecchio, semplicemente i suoi obiettivi si sono spostati altrove. In primo luogo, al mister sembra piacere la cosiddetta provincia, tranne una parentesi a Napoli non ha mai guidato big, in più l'Emilia è un luogo molto adatto al lavoro conciliato con la vita privata. E Donadoni, tra Parma e Bologna, si trova molto bene.

"Per quanto riguarda il futuro, una volta giunti alla maturità, e Donadoni ormai ci è arrivato, più che rinverdire i fasti del passato si è alla ricerca di stimoli ed esperienze nuove. Per il nostro attuale tecnico questo stimolo può essere rappresentato da una avventura all'estero, magari in Premier League, campionato più prestigioso del mondo. Arriverà quel giorno, perché un allenatore capace come Donadoni troverà estimatori anche oltre confine, per il momento, e lo ha ammesso lui stesso, la priorità è il Bologna. Riportare i rossoblù in Europa può essere una specie di fiore all'occhiello per il mister, molto attratto dalla personalità di Saputo, dalla serietà di un presidente lungimirante e che sta fornendo a Donadoni tutte le garanzie che non ha avuto nell'ultimo anno di Parma. Diciamolo: Donadoni a Bologna si è disintossicato delle scorie parmensi, capendo che una proprietà estera può portare in Italia un nuovo modo di gestire la cosa calcistica. E anche questo è uno stimolo, vedere il calcio dal lato non solo tecnico ma ambientale e societario, carpendo prospettive e ambizioni. Saputo e Donadoni sono due persone ambiziose, non possono che stare bene assieme.

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