lo spunto

Più in basso di così…

Poche storie: il Bologna è ultimo in classifica con 3 punti. Non proprio il genere di desiderio che esprimi quando soffi le candeline… E dire che di motivi per festeggiare, in queste ultime settimane, ne abbiamo avuti parecchi fra il compleanno...

Manuel Minguzzi

Poche storie: il Bologna è ultimo in classifica con 3 punti. Non proprio il genere di desiderio che esprimi quando soffi le candeline… E dire che di motivi per festeggiare, in queste ultime settimane, ne abbiamo avuti parecchi fra il compleanno di Saputo, quello di Mounier e il 106esimo del BFC ieri. Persino io ho brindato in una serata indimenticabile che mi ha visto protagonista di una cena rossoblù organizzata a sorpresa dalla mia fidanzata, con un menù di pietanze nostrane preparate niente meno che dallo chef ufficiale del Bologna, Mirko Gadignani. Una persona davvero “squisita” come le delizie uniche che ho gustato in dolce compagnia. Ecco, mi piacerebbe poter sommare tutti questi eventi speciali e farli diventare aneddoti da raccontare, un giorno, ai miei figli e nipoti, concludendo il racconto con la frase “e infine vincemmo allo Stadium!”, come negli happy end più rosei delle fiabe per bambini, dove proprio quando l’eroe sembra spacciato nel lottare contro il drago di turno, la storia volge al meglio e tutti vivono felici e contenti.

Purtroppo la realtà è un’altra e il lieto fine, per ora, lo ha vissuto il Carpi con la vittoria di ieri contro il Toro. Chi lo avrebbe mai detto? Che sia o meno il chiaro segnale di ripresa dopo l’arrivo di Sannino per Castori, è ancora presto per dirlo. Resta il fatto che i nostri sono stati (e a quanto pare resteranno) allenati da mister Rossi e affronteranno i bianconeri con la consapevolezza di essere gli ultimi in classifica, i potenziali agnelli sacrificali su cui si avventeranno gli 11 di Allegri. D’altra parte, il ribaltamento dei risultati e il fallimento dei vari pronostici a favore delle big di serie A, ci lascia quanto meno sperare in un miracolo, un segnale benevolo della Dea fortuna che, mossa da pietà, decide di togliersi la benda e tifare per noi. Nella storia del BFc, è ormai risaputo, una simile gioia ci è stata concessa con la famosa doppietta di Di Vaio nel 2011, ma l’attaccante è oggi Club Manager di una squadra neopromossa che fatica a difendere un risultato contro avversari meno temibili come il Frosinone e l’Udinese. Lo scetticismo imperversa su ogni singolo elemento, dalla difesa al centrocampo, passando per un attacco che non trova la via della porta e non ha ancora avuto il tempo di testare una strategia vincente a causa delle varie assenze, ricadute, innesti tardivi e cambi di formazione a lavori in corso inoltrati.

Senza osannare troppo l’operato del francese Mounier (unico vero bomber al momento), credo che oggi la partita la farà solo l’atteggiamento in campo. Si gioca per difendere l’onore e la dignità, per dimostrare che abbiamo lavorato e che siamo una rosa in crescita pronta ad emergere alla prima occasione di rivincita. Quando scendi allo Stadium, del resto, già lo sai che sei spacciato, non ha senso arrovellarsi troppo sulle condizioni di questo o quel giocatore o abbattersi perché sono assenti Giaccherini e Taider. Il mister ha fatto l’appello e i convocati saranno presenti con ogni fibra del proprio corpo e ogni sinapsi della loro mente per affrontare con lucidità una partita difficile e sofferta. Scoraggiarsi in partenza non serve e la classifica è una chiara dimostrazione del fatto che si naviga in uno stagno poco profondo, dove la Juve non è più quel pesce grosso che tutte le altre temevano nella scorsa stagione e squadre come il Sassuolo e il Chievo hanno conquistato punti pesanti fra i primi posti in classifica. In questo momento, con il minimo sforzo si può ottenere un discreto vantaggio sugli avversari, basterebbe un pareggio a Torino e un paio di vittorie consecutive per risalire e respirare a ben altre altitudini. Non è escluso che sia proprio Destro, in tandem con Brienza o servito dal giovane Rizzo sulle fasce, l’eroe scoraggiato che torna a lottare con ardore, segnando per regalare a se stesso e ai compagni quel senso di liberazione che solo un attaccante può provare quando segna.

Dal basso le prospettive sono solo due: guardare verso il burrone sotto di noi e diventare statuine di sale voltandosi indietro verso la serie B, o rendersi conto che l’esame lo abbiamo già superato, meritando a pieno titolo la categoria fra mille stenti e iniziando la stagione con una squadra che non ha assolutamente nulla da invidiare ad un Carpi o ad un Verona. Se proprio dobbiamo restare quaggiù per un’altra settimana o due, facciamo in modo che per la Juve non sia una passeggiata. Se non riusciremo ad essere cinici e cattivi per vincere, cerchiamo di essere “ostili” contrastando l’impeto agonistico dell’avversario. Se non ci è dato festeggiare ed esprimere desideri utopici di vittoria allo Stadium, fateci almeno vedere un match dove il Bologna fa la partita, dove gli 11 sembrano in diecimila con il fiato sul collo sui padroni di casa. Senza abbandonare del tutto qualche buona idea per buttarla in porta: a volte l’impegno e la buona volontà vengono premiati da un colpo di fortuna al momento opportuno… sperando che trovi il piede giusto.

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