lo spunto

Ora capiremo il vero livello del Bologna (sperando che Giaccherini torni integro…)

Battute Atalanta e Verona, il Bologna si appresta ad affrontare un ciclo di ferro. La missione non è finita: è solo iniziata.

Manuel Minguzzi

Sei punti filati sono ottimi sia per la classifica che per il morale. Il Bologna è riuscito ad issarsi addirittura fuori dalla zona retrocessione, e pensare che dopo lo zero a uno contro il Palermo eravamo ultimi, staccati da chiunque. Donadoni ha sfruttato bene le sue capacità di subentro, ma anche il calendario. Due sfide 'abbordabili' per il Bologna, anche se quando sei ultimo in classifica di facile non c'è nulla. Atalanta in casa e Verona fuori sulla carta erano occasioni ghiotte per risalire, il problema è che il Bologna visto prima non dava la sensazione di avere la capacità di fare due vittorie in fila. E' servito un cambio di guida tecnica, senza la tanto richiesta rivoluzione. Anzi, Donadoni si è pure consultato con Rossi, rendendo il suo personaggio non solo un buon tecnico ma anche un valoroso, riconoscente e onesto professionista del calcio. E' entrato in punta di piedi tatticamente, come un martello psicologicamente. Perché alla fine i giocatori sono circa gli stessi, ma rendono come non avevano mai fatto prima. Sì, è forse il completamento del lavoro iniziato da Rossi, ma anche il frutto di uno stimolo psicologico e comunicativo che il precedente tecnico non riusciva a fornire.

Donadoni ci ha messo una pezza, ha contribuito a far risalire una squadra imbrigliata dalla paura e dai soliti errori, portando i rossoblù a raggiungere quella Udinese che con il minimo sforzo saccheggiò il Dall'Ara. Come è cambiato il mondo…e come cambierà ancora. Ma siamo solo all'inizio, pensare che da ora in avanti tutto il futuro sarà roseo ce ne passa, perché i miglioramenti necessari non sono finiti, alcuni giocatori ancora da valutare e scoprire, il Bologna ancora totalmente da salvare. Il campionato non finisce oggi, anche se Corvino firmerebbe. So già come va da queste parti, fai due critiche alla squadra perché perde e sei 'maigoduto', sforni due complimenti perché finalmente si è visto giocare al calcio e passi per quello che sale sul carro dei vincitori. Onestamente non concepisco il pensiero: ho sempre sostenuto che il potenziale del Bologna costruito da Corvino fosse importante, con qualche difetto, ma che col tempo avrebbe potuto esprimersi su buoni livelli. Qualche errore c'è stato, M'Baye non gioca, sia Rossi che Donadoni hanno dovuto trovare correttivi nel ruolo di terzino destro, sono stati presi giocatori infortunati, altri non hanno reso come ci si aspettasse. Abbiamo sottolineato tutto, ma su queste colonne nessuno ha mai definito Corvino 'un bollito', un incapace. Il vero dilemma che ho sempre cercato di portare avanti è stato questo: partendo dal presupposto iniziale, ovvero di un Bologna con buon potenziale, la squadra riuscirà ad esprimere le proprie qualità in tempo per raggiungere in questa stagione la salvezza? I giovani esploderanno a babbo morto o invece contribuiranno pesantemente al raggiungimento dell'obiettivo? Con Rossi sembrava valesse la prima ipotesi, con Donadoni forse vale la seconda.

Ma per avere conferme sul fatto che i giovani stiano dimostrando di crescere, grazie anche agli interventi del neo mister e al ritorno di qualche giocatore di esperienza importante, occorrerà verificare il livello del Bologna anche con banchi di prova più impegnativi. Eccole qui dunque le sfide contro Roma e Napoli, le big del campionato. Capiremo innanzitutto se Donadoni arriverà alla rivoluzione, al cambio di modulo, al 3-5-2, oppure se deciderà di continuare con lo schema che ha portato a due successi in fila e che la squadra ha dimostrato di saper interpretare. Sono queste le partite che metteranno alla prova la maturità della truppa, quelle che possono portare anche a qualche pareggiaccio, come fatto dal Carpi con il Napoli o dal Frosinone con la Juve. Quando sei sul fondo servono punti pesanti, vincere il più possibile, una volta uscito dalla secche puoi cavartela con un pareggio in quelle che sono le partite più proibitive. Quelle in cui nessuno scommetterebbe un soldo bucato su di te. E' stato fatto il minimo indispensabile fino ad ora, da qui in poi è necessario non fermarsi, assumere piena coscienza della qualità che ogni singolo giocatore ha dimostrato di avere in queste due partite. Bisognerà farlo non contro una diretta rivale ma contro squadre accreditate per il titolo: non sarà la stessa cosa Ecco perché serve scalare uno o due gradini in più. E poi sì, grande soddisfazione per il Giack in Nazionale, giocherà davanti al pubblico bolognese, ma incrociamo le dita e speriamo torni integro e in buone condizioni. Serve prima di tutto a noi che all'Italia, l'Europeo è lontanissimo.

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