lo spunto

Niente rivoluzione a Palermo, evitiamo un Frosinone-bis

Il Bologna a Palermo per imporre la propria supremazia, possibilmente senza turnover (a Frosinone non andò bene)

Manuel Minguzzi

Il Bologna viaggia a medie impressionanti, Donadoni è diventato un mago più che un allenatore, la squadra corre e gioca al calcio come di rado si è visto da queste parti, inoltre i rossoblù in trasferta vanno addirittura meglio che in casa. Sei vittorie, vicinissima la statistica del '65/'66 quando il Bologna fresco campione d'Italia chiuse con sette successi lontano da casa. L'unico aspetto che il Bologna deve migliorare è relativo agli inciampi. Anche con Donadoni non c'è mai stata una striscia di sei-sette risultati utili consecutivi. Qualche caduta contro pronostico è sempre arrivata, se non può essere considerata tale quella con l'Empoli a dicembre (in quel periodo i toscani giravano a mille) quelle contro Torino, Chievo e Frosinone sì.

E' mancata dunque la maturità totale, portare a casa le partite sulla carta più abbordabili. Ma se a Frosinone un turnover saggio non consentì al Bologna di fare risultato, domenica a Palermo i rossoblù dovranno essere schierati con la formazione migliore possibile. La partita può essere vinta, e anche se la rosa rossoblù è stata ampliata fornendo a Donadoni un ampio ventaglio di scelta, il Bologna presenta due o tre giocatori imprescindibili sotto il profilo del rendimento di squadra. Maietta e Gastaldello, gladiatori della difesa, Diawara, perno del centrocampo, Giaccherini e Destro, gli uomini designati a segnare. Anche perché se non lo fanno loro gli altri latitano. Può starci dunque preservare Masina da eventuali ricadute e infortuni più fastidiosi del dovuto, ma sul resto sarebbe necessario imbastire una formazione pronta a vincere, a fare la partita, a far valere il maggior tasso tecnico del Bologna rispetto al Palermo.

Il dato statistico con una rilevanza percepibile è dovuto al fatto che nei due inciampi in trasferta (Torino e Frosinone) Destro non c'era. Con lui in campo Donadoni ha sempre vinto fuori casa, quando si dice un attaccante importante anche quando non segna. Un ruolo importante però ce l'ha la difesa, in tutte le vittorie esterne 'donadoniane' il Bologna non ha subito reti. Può essere un dato banale ma non lo è, perché dimostra come i rossoblù siano in grado di soffrire senza cadere e di come siano in grado di piazzare, nel momento propizio, la stoccata vincente. E' successo con Rossettini a Genova, con Giaccherini a Milano e Destro a Udine. Ma per colpire nei momenti giusti servono anche gli interpreti adatti, ecco allora che in questo momento serve continuare ad andare a mille, non dare l'impressione all'avversario che si sta cercando di andare in trasferta a fare risultato con il minimo sforzo e con un turnover abbozzato. Ci sono tre gare su quattro in trasferta, per tante uno svantaggio ma per il Bologna forse no.

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