lo spunto

Mettiamo i titolari, poi ne riparliamo

Inizia con una sconfitta, come era prevedibile, la nuova avventura del Bologna in Serie A. Probabilmente il sentore dell’avvio ripido quasi come un Mortirolo c’era tutto, tant’è che né Tacopina né Saputo...

Manuel Minguzzi

Inizia con una sconfitta, come era prevedibile, la nuova avventura del Bologna in Serie A. Probabilmente il sentore dell’avvio ripido quasi come un Mortirolo c’era tutto, tant’è che né Tacopina né Saputo hanno deciso di presenziare alla prima. La sinfonia del Bologna però è ancora stonata e per intonare cori da soprano c’è necessità di lavorare sodo da qui a breve, sperando che si possa competere con più chance già dalla prossima contro il Sassuolo. Strappando, oltre che gli applausi dei tifosi, i punti. D’altronde, anche i più ottimisti non potevano sperare in un puntaccio con Acquafresca davanti, una mediana raffazzonata con le riserve e un Ferrari riciclato terzino destro. Ho scritto ‘destro’, e da qui non posso che parlare di Mattia, partito dalla panchina e schierato tardivamente in campo da Delio Rossi. Sinceramente, la mossa di tenersi una carta vincente da inserire a partita in corso, avendo Destro solo due allenamenti assieme ai nuovi compagni, non mi ha trovato così spiazzato e in disaccordo, quello che invece lascia perplessi è l’inserimento a venti dalla fine dopo settantasei minuti di buio assoluto targato Robert Acquafresca. La sensazione, di cui non avremo mai la controprova, è che con Destro lo status del Bologna abbia assunto connotati diversi, con giocate di altro tipo e altro livello rispetto all’apatia dei primi quarantacinque giri di orologio. Ormai è andata, ma è chiaro come vedere Mattia Destro in panchina nel Bologna e non nel Real Madrid stride con la realtà rossoblù, alla ricerca di un consolidamento non solo di categoria ma anche tecnico-tattico. Troppe le assenze, facendo una conta all’Olimpico il Bologna è partito senza le mezzali titolari e senza il tridente offensivo. Soprattutto in mediana i deficit si fanno sentire: Crimi ha poca esperienza in Serie A e deve assolutamente calibrarsi sul nuovo livello di gioco, Brighi ci mette l’anima ma non può fare - per evidenti limiti anagrafici - il titolare mentre Crisetig è ancora imballato e si spera davvero che questo giocatore esca dal 5.5 che è il voto standard dei giocatori anonimi. Ci sarebbe poi Ferrari terzino, un esperimento destinato, analizzando i primi segnali, a durare poco. Qui si apre il dibattito sul mercato: basteranno Mbaye e Krafth oppure occorrerà acquistare ancora? Difficile esporsi ora, probabilmente con le due mezzali titolari anche gli esterni bassi avranno meno pressione potendo concedersi anche qualche efficace sortita offensiva.

Manca una settimana alla sfida con il Sassuolo, il debutto casalingo non è di certo il primo crocevia della stagione ma assume già i contorni di una partita importante. Zero punti in due gare aumenterebbero i dubbi su questa squadra, amplificando quelle che sono le critiche per via di un mercato tardivo e che costringe Rossi a fare di necessità virtù. Si attende il vero Bologna, ma anche in questo non si potrà sfoggiare tutto il potenziale, di sicuro, però, ci sarà necessità di mostrare un livello più consono a quello della nuova categoria. Quattro o cinque cambi rispetto all’undici visto ieri possono fare la differenza, a patto che non si chieda alla squadra di giocare a memoria se consideriamo come il grosso della rosa sia arrivato (o debba arrivare) nelle ultime ore. Certamente, l’innesto immediato di nuovi elementi può dare più vigore e più solidità ad un Bologna che ha pagato a caro prezzo il noviziato della SerieA, con sette debuttanti al gran ballo della massima serie in uno dei palcoscenici più importanti. Ci si ritrova spaesati, è comprensibile.