lo spunto

La mission impossible di Rossi, salvarsi da esonerato

Rossi delegittimato, la strategia societaria e i papabili. La trasferta a Modena non nasce sotto buoni auspici

Manuel Minguzzi

Se è vero il fatto che Delio Rossi si è salvato solo per mancanza di alternative, tra chi ha rifiutato e chi ha chiesto troppo, o semplicemente quelli che non hanno convinto la società, sabato sera a Carpi avremo in panchina un allenatore delegittimato. Un mister chiamato a salvare la propria panchina contro tutto e tutti. I tifosi mostrano ormai una costante insofferenza, la squadra ha il morale sotto i tacchi e sabato dovrà sbattersi per un allenatore che ha collezionato sette sconfitte su otto partite, mentre la dirigenza pare non aver più nitida e duratura fiducia nei confronti del tecnico. Sembra sostanzialmente si stia aspettando le 20 di sabato per sancire l'addio, con tutti i problemi del caso dovuti alla ricerca di un sostituto. Ma su questo ci tornerò più tardi.

Quel che più conta ora è capire con quali idee, quale modulo e quali uomini Rossi affronterà la sfida contro il Carpi. Si continuerà con la difesa a quattro oppure arriverà il tanto atteso cambio di modulo? Difficile a dirsi. Di sicuro Rossi deve scegliere se affidarsi per la prima partita decisiva della stagione ai fedelissimi, quelli utilizzati di più in questo avvio di stagione, o se magari tentare il tutto per tutto recuperando qualche giocatore finito ai margini della rosa. Da verificare, però, se i vari Crisetig ed Mbaye, giusto per citarne due, avranno voglia di salvare la pelle al proprio allenatore dopo non aver visto campo da oltre un mese. E dopo le dichiarazioni di Accardi, è chiaro che i rapporti non possono più definirsi sereni. Certo, la squadra non sta giocando contro l'allenatore, ma è impossibile non prevedere qualche crepa dopo un avvio così disastroso nonostante i senatori, Gastaldello in primis, si siano spesi per togliere dalle spalle di Rossi un po' di responsabilità.

Ritorniamo dunque al problema allenatore. Innanzitutto, occorrerebbe capire le strategie del Bologna. Sotto questo punto di vista, con una marea di dirigenti sotto Saputo, diventa difficile intravedere un pensiero ed una linea comune. Probabilmente si è cercato il tecnico di spessore, da portare qui eventualmente ora ma che possa essere speso anche per le prossime stagioni. Da qui i vari Montella e Guidolin, il problema però, oltre ai costi, è la situazione caotica del Bologna che non permette ad un allenatore di scegliere senza remore questa piazza. Almeno per ora. Probabile invece che, in caso di esonero, la società sia chiamata a prendere un traghettatore. Un tecnico che con esperienza e sagacia porti la nave Bologna in acque meno agitate. Sarebbe una pezza, ma se Rossi non si salverà nemmeno sabato una decisione immediata dovrà essere presa. Qui un altro problema, perché si gioca di nuovo martedì, con pochissimo tempo per agire. E' una situazione difficile in cui la società si è infilata da sola rimandando una scelta inevitabile, oltre agli eventuali errori in sede di mercato e di gestione. Forse dopo l'Udinese si poteva cambiare, con un Bologna meno nella fossa e più facilmente raddrizzabile. Chissà. Ad ogni modo, il rischio di avere diversi allenatori a libro paga c'è ed è grosso. Spero in una vittoria sabato, perché non si può mai augurarsi la sconfitta della propria squadra del cuore, cesserebbe lo status di tifosi. Se esonero sarà, l'eventualità va considerata, mi tufferei su Donadoni, un allenatore capace, razionale e che sa convivere con momenti di difficoltà. Non dimentichiamoci, inoltre, che è stato c.t. della Nazionale nel 2008, eliminata agli Europei solo ai rigori dalla Spagna. Nacque lì il ciclo delle 'furie rosse' mentre in Italia i media scannavano Donadoni per la sconfitta. Non mi convincono invece i vari Delneri (fuori da tre anni), Colomba, Corini e Di Carlo (quest'ultimo reduce da quattro retrocessioni). In seconda battuta, so che non piacerà, non scarterei l'ipotesi Stramaccioni, il quale ha già dimostrato di poter ottenere buoni risultati da subentrato come successo all'Inter e da sempre profondo estimatore di Mattia Destro. Ad ogni modo, la società dovrà decidere se a questo Bologna servirà un allenatore di polso che attacchi i giocatori al muro o un tecnico più pragmatico che infonda serenità a tutto l'ambiente. In tutto questo marasma, oggi il Bologna presenterà la terza maglia, quella nera. Una coincidenza di tinte, visto il momento, incredibile. Magari a Modena il Bologna vestito di nero riuscirà nel miracolo di salvare capra e cavoli, anche se una eventuale vittoria contro il Carpi non sancirebbe di certo l'uscita dalla crisi. L'importante però, qualunque cosa accada, è che la dirigenza prenda in mano la situazione con chiarezza e decisione. Si è già tentennato per troppo, tanto, tempo.