lo spunto

La B è un inferno, ma i mea culpa a quando?

Non ne possiamo più di questa Serie B, parliamoci chiaro. Viviamo nei gironi dell’inferno e chissà se troveremo un Virgilio lesto  a farci uscire tenendoci per mano. Il Bologna perde tre a zero a Carpi, perde Zuculini per...

Manuel Minguzzi

Per concludere, ribadendo il fatto che continua a non essere opportuno esonerare il mister, occorre però guardarsi in faccia ripartendo da zero senza guardarsi dietro e a cosa sarebbe potuto essere ma non è. La vittoria con il Livorno ci aveva restituito un Bologna diverso che è durato, ahinoi, solo una quarantina di minuti a Carpi. Servirebbe resettare la testa e comprendere che questo campionato è infernale come pochi, le gerarchie sulla carta non esistono, esiste invece quello che viene messo in campo e la determinazione con cui si gioca in ogni situazione; anche la più sfavorevole. Vorremmo non rivedere mai più impianti con velodromi, strutture impresentabili da 4mila posti e manti erbosi più gibbosi di un campo di patate. E’ la Serie B, vorremmo andarcene al più presto e, semmai, prenderne tre sul campo della Juve se proprio si deve essere cornuti e mazziati. Perdere a Carpi o ad Avellino è una tortura che questa piazza non si merita, soprattutto non se lo merita il proprietario che ha investito 40 milioni e non è ancora riuscito a vedere un gol dal vivo della propria squadra. Saputo per godere almeno un po’ deve assistere alle partite dei Montreal Impact in un calcio minore e di secondo livello. Ora forza e coraggio, basta parlare di Corvino, Fusco, di hombre vertical e Carpi che scoppia, non c’è nulla di tutto questo, c’è solo un Bologna surclassato dai biancorossi che vede una squadra già con lo champagne in mano e che con due spicci ha lavorato alla grandissima. Segno che Guaraldi o non Guaraldi anche con pochi soldi si può fare un grande lavoro. Siamo un’orchestra con suonatori di assoluto livello e altri meno, servirebbe suonare tutti assieme e non qualcuno per conto suo e in maniera stonata. Per conquistare il secondo posto serve essere una squadra disposta ad un enorme sacrificio, serve un direttore d’orchestra in grado di dettare tempi e fare in modo che ognuno possa esprimersi al meglio. Oppure, un Virgilio bravo a guidarci. A Carpi tutto questo non si è visto, pensiamoci su.