lo spunto

L’importanza di Tacopina (sperando che le grigliate non siano abbondanti)

La grigliata di ieri, organizzata da tempo oppure idea venuta lì per lì (cambia poco) può essere un buon viatico per rasserenare il clima, quantomeno ricreare un ambiente positivo e propositivo sotto il sole primaverile di...

Manuel Minguzzi

La grigliata di ieri, organizzata da tempo oppure idea venuta lì per lì (cambia poco) può essere un buon viatico per rasserenare il clima, quantomeno ricreare un ambiente positivo e propositivo sotto il sole primaverile di Bologna. La tifoseria, una parte importante di essa, è sfiduciata e crede poco nella promozione, soprattutto, ha perso tutto l'entusiasmo che la nuova proprietà aveva portato con sé. Perduto quasi tutto, perché una nuova proprietà significa anche un carico maggiore di aspettative e sogni, nuovi orizzonti e traguardi, magari - nella mente di tanti - considerando scontati determinati passaggi. Uno di questi è la Serie A. Forse è vero, abbiamo guardato troppo oltre dando per certo un passaggio fondamentale, imprescindibile se si vuole raggiungere i nostri sogni al di là del fiume. I danari di Saputo, la presenza di Tacopina, le capacità di Corvino e l'uomo spogliatoio Di Vaio ci avevano fatto supporre che niente e nessuno avrebbe potuto fermare questa corazzata, un carro armato invincibile contro le piccole realtà cadette le quali sarebbero state spazzate via dal blasone che sette scudetti lontani nel tempo portano con sé. Nulla di tutto questo, in B conta poco la storia, quasi nulla, ciò che importa è il presente e cosa si è in grado di fare su un rettangolo da gioco. Paradossalmente su questo aspetto è più facile la Serie A, per tattiche di gioco e contesto, la Serie B è davvero un inferno invivibile per chi si è abituato ad altri palcoscenici anche se calcati con modestia e organici da salvezza. Mette davvero tristezza vedere velodromi, impianti da 4mila posti e campi di patate al posto dei giardini, ma sfortunatamente dobbiamo avere la forza mentale di convivere anche con ciò che non ci piace e non ci stimola. In più, in un campionato del genere la pressione è maggiore, o almeno lo status di favorita che ti impone di vincere su tutti i campi dominando. Sì, forse il termine pressione è sbagliato, quella c'è a Roma o in altre piazze e Pallotta se ne sta rendendo conto, ma è chiaro che pareggiare in casa con il Latina o la Ternana ha un altro sapore che farlo con il Genoa o la Samp. Le prospettive cambiano e i giudizi si accodano.