lo spunto

I problemi non si risolvono con il mercato, ma una significativa operazione aiuterebbe

Le parole di Bigon al termine della partita hanno amplificato l'umore negativo della piazza, chiusura al mercato ma massima apertura al lavoro e al sudore. In realtà c'è un budget da rispettare...

Manuel Minguzzi

"Diawara via? Ne arrivrà uno migliore" diceva (scherzando?) Roberto Donadoni sul finire della scorsa stagione. "L'obiettivo? Migliorare di un punto il risultato dell'ultimo campionato", ripete da mesi la dirigenza. Due dichiarazioni in aperto contrasto, perché se a Bologna fosse arrivato un giocatore più forte di Diawara a questo punto gli obiettivi sarebbero ben altri.

E allora ci ripetiamo, perché probabilmente l'errore di fondo di questa estate risiede nelle aspettative. Avere come presidente uno degli uomini più ricchi del mondo non significa in automatico trovarsi di fronte a operazioni di mercato da 20 milioni di euro. Se l'obiettivo continua a essere la salvezza (le posizioni di destra della classifica) probabilmente la rosa allestita è sufficiente, ma sarà bene aspettarsi sconfitte e delusioni, un andamento più 'normale' rispetto a quello che è successo l'anno scorso. Media da retrocessione all'inizio e alla fine, media da alta Europa in mezzo. Chissà, magari ora ammireremo meno strisce di risultati, meno picchi, bensì una velocità di crociera standard senza accelerazioni col turbo o tragitti col freno a mano tirato. Questo non significa, sia chiaro, non raggiungere gli obiettivi fissati dalla società.

Domenica sera ha parlato Bigon, il direttore sportivo ha chiuso la porta al mercato concentrandosi sul lavoro da fare per affrontare la stagione. Onestamente, non poteva fare altrimenti. Annunciare in diretta tv 'sì, interverremo sul mercato' non avrebbe fatto altro che aumentare ancora le aspettative. Anche perché il budget fissato dalla proprietà è chiaro, basato su tre anni, un piano di risorse che si sta esaurendo complice la necessaria rivoluzione della passata stagione. Non sono previsti colpi costosi, e allora perché dare in pasto alla piazza dichiarazioni altisonanti? Ma questo non significa girarsi dall'altra parte e non analizzare i problemi messi in mostra dal Bologna. Vero, come dice Bigon, da ricondurre ad un atteggiamento molto molle, ma anche e soprattutto ad una carenza difensiva impressionante; e non solo relativa al disastroso Oikonomou. Giusto mantenere basse le aspettative - la proprietà non ha promesso l'Europa, altrimenti il mercato sarebbe profondamente insufficiente - ma necessario intervenire concretamente con gli ultimi puntelli. E uno di questi dovrà essere un difensore centrale di comprovata esperienza.