lo spunto

Fondamentale il quarto posto (che può valere il terzo). Poi ci sono i dati sugli spettatori…

Persa la seconda piazza, presumibilmente sfumata la terza, al Bologna non resta che il quarto posto. Non sottovalutiamo la differenza, arrivare quinti o sesti ti obbligherebbe ad una partita secca in casa martedì prossimo (in cui anche un...

Manuel Minguzzi

Persa la seconda piazza, presumibilmente sfumata la terza, al Bologna non resta che il quarto posto. Non sottovalutiamo la differenza, arrivare quinti o sesti ti obbligherebbe ad una partita secca in casa martedì prossimo (in cui anche un episodio ti può condannare) e a rigiocare immediatamente il venerdì successivo con una bella dose di energie spese per guadagnarsi non la finale ma la semifinale. Meglio risparmiare benzina se già il serbatoio è in procinto di accendere la spia, fermo restando che nessuna delle nostre avversarie - al culmine di un campionato dispendioso come questo - può presentarsi in condizioni fisiche smaglianti. Difficile che il Frosinone giochi la partita della vita, da squadra promossa, proprio venerdì al Menti quando il Vicenza si giocherà la testa di serie numero uno ai playoff. Probabile dunque che al Bologna toccherà la quarta piazza, sempre se vincerà contro il Lanciano al Dall'Ara. Ecco, ho imparato col tempo a non dare nulla per scontato perché con questo Bologna non si sa mai cosa può accadere, un po' come le scatole di cioccolatini di Forrest Gump in cui "non sai mai cosa c'è dentro". Di sicuro, se il Bfc non riuscisse nell'ardua impresa di battere in casa una squadra già salva, le prospettive in ottica playoff diventerebbero cupe come i temporali violenti d'estate. Rimaniamo vigili, anche se problemi contro gli abruzzesi non dovrebbero essercene e ad ogni modo, giusto per tenere tutti sulla corda, con l'arrivo di Delio Rossi tutti noi pensavamo a nove punti filati e terzo posto assicurato; e invece guarda un po' cosa è successo…

Ora, anche se la partita rischia di non contare per il terzo posto, diventa basilare riprendere a vincere perché da che mondo è mondo l'abitudine alle vittorie aiuta a creare un certo tipo di mentalità e una buona dose di autostima. Vincere aiuta a vincere, pareggiare sempre crea polemiche, un clima triste, arrabbiato, tutt'altro che propedeutico alla conquista della promozione. Non vincere venerdì significa perdere posizioni in classifica, apriti cielo. Meglio dunque evitare ulteriori problemi. Ma battere il Lanciano può davvero valere molto di più di quello che si pensa, perché il quarto posto, se i risultati andassero contropronostico, potrebbe pure valere il terzo. Spieghiamoci meglio. A detta di tutti Frosinone e Carpi hanno meritato la promozione, il distacco chiaro e nitido lo dimostra, ma c'è anche il demerito delle avversarie che a tre quarti di stagione si sono squagliate. Non solo il Bologna che è caduto a Frosinone, ma anche il Vicenza che dopo una sontuosa rimonta ha finito le energie e vivacchiato al terzo posto solo per la pareggite acuta rossoblù. In sintesi, i veneti magari arriveranno terzi ma dimostrano una certa propensione al calo di forma, non sono più quelli che sono venuti a dominare qui davanti alla famiglia Saputo e quello strapotere in termini di ritmo pare essersi dissolto. Tutto questo per sottolineare come di scontato non ci sia nulla, cioè la possibilità concreta che qualcuno riesca ad eliminare il Vicenza in semifinale rendendo vano il terzo posto. Lo Spezia è in forma, il Perugia idem. Ecco perché il Bologna, con un Vicenza fuori, potrebbe presentarsi in finale playoff con un quarto posto che varrebbe il terzo, di conseguenza la possibilità di pareggiare due volte e ottenere la promozione. Sì, sono discorsi futuristici ma vorrei lanciare un messaggio positivo per il futuro, fasciarsi la testa prima di essersela rotta non è mai servito a niente ed è nostro dovere crederci fino a che ufficialmente il Bologna non sarà eliminato. E al momento non lo è.

Chiudo lo Spunto di oggi con i dati sugli spettatori in Serie B, un fattore che ci collega di nuovo a Lotito. Si può censurare il presidente della Lazio, ma anche comprendere (nonostante sarebbe bene che quella cricca di potere da lui creata venisse ridimensionata). In Serie A perderà tre squadre con una media presenze allo stadio alta (Cesena 16mila, Parma 12mila e Cagliari 11mila) per "acquistarne" due che insieme non arrivano a 8mila. L'appeal di una Serie A con partite in cui allo stadio ci saranno 4mila persone e dati auditel da film in quinta serata subirebbe un contraccolpo non indifferente, a maggior ragione se dai playoff salisse una tra Vicenza e Spezia. Vendere un prodotto con Carpi-Chievo, Sassuolo-Spezia e Frosinone-Empoli non è per nulla semplice così come generare un ricircolo cospicuo di denaro sul mercato. Ora come ora, mentre Lotito piange, Abodi può dormire sonni tranquilli se il prossimo anno vedrà al via del suo campionato Cesena, Cagliari, Catania, Bari, Livorno e Salernitana (in attesa del calcioscommesse...), con due possibili pezzi da novanta come il Bologna (se non ce la farà a salire) e Parma (se manterrà il titolo sportivo professionistico). Parliamoci chiaro: un mondo governato dai denari provenienti dai diritti televisivi è normale che tenga d'occhio determinate dinamiche, e comunque il complotto contro Carpi e Frosinone non si è visto nemmeno con il binocolo. Che dire, forse qualche presidente del piano superiore potrebbe momentaneamente, per due settimane, fare il tifo per il Bologna.