lo spunto

Favole, favolette e film horror

Essere tifosi del Bologna è dura di per sé, districarsi poi tra la miriadi di opinioni che emergono in queste ore ancora più complicato. Diciamo che in linea di massima in questa città si è perennemente alla...

Manuel Minguzzi

Essere tifosi del Bologna è dura di per sé, districarsi poi tra la miriadi di opinioni che emergono in queste ore ancora più complicato. Diciamo che in linea di massima in questa città si è perennemente alla ricerca di un colpevole e, a volte, se ne trova più di uno. Sì, tutti vengono gettati nel grande calderone delle responsabilità. L’ultima teoria è accusare la dirigenza di scarso coraggio, o meglio, inserire tra i responsabili di una ipotetica mancata promozione chi non ha ancora deciso per il cambio di guida tecnica. E’ chiaro ormai: Lopez piace a pochi, probabilmente nemmeno a Corvino. I risultati non sono esaltanti, il secondo posto in bilico più che mai e la condizione fisica della squadra imbarazzante, qualche motivo per cambiare ci sarebbe; peccato che non basti uno schiocco di dita per eliminare i problemi che attanagliano il Bologna. Mi spiego, è ovvio come la posizione del mister risulti pesantemente compromessa, ma lo è altrettanto comprendere come sostituirlo non sia facile. Per prima cosa bisognerebbe ingaggiare un allenatore che certificasse la promozione (tra l’altro con una rosa allo stremo dal punto di vista fisico) e secondo trovare un’anima pia disposta a farsi sette partite e poi ritornare nell’oblio degli allenatori dimenticati. E’ probabile che in caso di Serie A la società abbia già individuato un allenatore, ma chi deciderà di venire qui per sette partite potrebbe anche chiedere un rinnovo automatico in caso di raggiungimento dell’obiettivo, una situazione che porrebbe non pochi problemi alla dirigenza in estate.