lo spunto

‘E Tacopina che fine ha fatto?’

E’ la domanda che ogni tifoso medio si pone (o mi pone se sono in collegamento con qualche emittente). La curiosità attorno alla figura del presidente Joe Tacopina è tanta, così come è ancora nitido e percettibile...

Manuel Minguzzi

Non sto glissando sulla domanda, tra poco ci arriverò, ma era necessario infilare una serie di premesse prima di arrivare al nocciolo. Ne arriva un'altra, ad esempio. Ho sempre pensato che la coppia Tacopina-Saputo fosse perfetta per essere assemblata. Da una parte il magnate che inonda le casse di denaro liquido, una sorta di Nos per chi si intende di Fast And Furious, dall'altra il catalizzatore principe dei consensi, l'uomo in grado di guadagnare le simpatie della piazza e, parliamoci chiaro, lenire le tensioni critiche. In fin dei conti, con un Bologna a rischio promozione, la cittadinanza tifosa non è di certo scesa all'interno della piazza della contestazione. Qualche mugugno qua e là, ma niente di trascendentale. Troppa la riconoscenza verso questa nuova proprietà per partire subito con il fuoco amico sulla gestione. Eppure qualcosina è andato storto, perché Tacopina e Saputo non si parlano più, addirittura: il presidente ha dovuto convocare una conferenza stampa sui gradoni del centro sportivo di Sestola priva di qualsiasi marchio 'ufficiale'. Durante questa estate, ogni singola parola di Tacopina è stata considerata una 'sua opinione', senza che la società la inondasse via etere. Silenziata la voce del presidente dalla stessa società che presiede. In sintesi: una piccola-grande caduta di stile. Allarme parzialmente rientrato quando il Bologna ha deciso di pubblicare una nota congiunta di Tacopina e Saputo per salutare l'arrivo della ciliegina sulla torta Mattia Destro. Frattura ricomposta? Probabilmente no.