lo spunto

E se pescassimo dal Milan?

Mentre in città si dibatte sul mercato improntato da Covino, tra chi sempre sarà grato a Saputo ma mette il direttore sportivo nell’occhio del ciclone per non aver ancora portato, a detta di tanti, giocatori di un certo livello...

Manuel Minguzzi

Fino a qui l'obiettivo più accessibile, ora quelli un po' più 'improbabili'. Partiamo con M'Baye Niang, seconda punta fisica e veloce che ben ha fatto nell'ultima esperienza a Genova prima di infortunarsi. Ora, il giocatore vuole rimanere a Milano, ma la concorrenza, anche con la partenza di El Shaarawy, è altissima. Dipende molto dal ruolo che ha in serbo per lui Mihajlovic, ma non escludo il fatto che il giocatore possa ad agosto uscire dal Milan. L'ingaggio per il Bologna, inoltre, è alla portata: 800mila euro. Come seconda punta, avercene. In tema di attaccanti esterni o come elementi di supporto al primo violino, in casa Milan ci sono due giocatori ai margini e propensi anche a cambiare aria. Uno di questi è sicuramente Alessio Cerci, letteralmente sparito dopo l'esplosione a Torino. Ha bisogno di ritornare il Cerci che trascinava il Toro in Europa e, molto probabilmente, il suo profilo è adatto a squadre di media classifica. In un top club la pressione è maggiore e il fatto che il giocatore abbia steccato sia all'Atletico che al Milan la dice lunga. In questo caso, però, l'ingaggio di Cerci è fuori portata: 2.5 milioni. Servirebbe un mezzo miracolo, ma a fine agosto non si sa mai cosa può accadere. L'altro invece è il classe 1992 Suso. Portato a Milano con i galloni del fenomeno, lo spagnolo ha giocato pochissimo e non è detto che il trend con Mihajlovic cambi. L'ingaggio non è stratosferico (un milione) e per il Bologna potrebbe essere un discreto innesto nel reparto avanzato, al momento totalmente privo di giocatori di movimento a supporto della prima punta. Infine, l'ariete, il giocatore che deve dare una mano alla squadra in fase di possesso e fare gol, la punta che non serva solo da spizzata con il lancio lungo dalla difesa (Rossi in conferenza è stato chiaro). Parlo ovviamente di Alessandro Matri, ragazzone con il cruccio del gol e della velina, attaccante di razza che in un top club non ha mai goduto di tanta fiducia. Meriterebbe di giocare con continuità e a Bologna troverebbe terreno fertile. Chissà, l'ingaggio (1.5) non è così fuori budget. E se il 30 agosto arrivasse il sonoro squillo di tromba di Corvino? Sognare non costa nulla.