lo spunto

Il sogno: Pepito Rossi. Caos Palermo, perché non Rigoni?

Incontro giovedì sera tra Federico Pastorello (agente di Pepito Rossi) e Daniele Pradè (direttore sportivo della Fiorentina). Oggetto del meeting? I rumors parlano chiaro: Pepito vorrebbe giocare di più. Sousa lo sta usando con il bilancino,...

Manuel Minguzzi

Incontro giovedì sera tra Federico Pastorello (agente di Pepito Rossi) e Daniele Pradè (direttore sportivo della Fiorentina). Oggetto del meeting? I rumors parlano chiaro: Pepito vorrebbe giocare di più. Sousa lo sta usando con il bilancino, non vuole forzare i ritmi dopo un calvario durato mesi, ma dall'altra parte il giocatore scalpita, vuole giocare, riprendersi in mano la sua Fiorentina con uno sguardo concreto all'Europeo. Ma se Rossi non riprenderà a giocare con continuità, difficilmente strapperà una convocazione per Francia 2016. Vale per lui come per tanti altri. Sousa però ha trovato una sua quadratura del cerchio nell'attuale Fiorentina e non pare intenzionato a riconsegnare stabilmente una maglia da titolare a Pepito. 'Riabilitazione agonistica' l'ha definita l'allenatore portoghese, giocare a piccole dosi, cominciare a reggere i primi contatti più duri ma senza forzare troppo.

Rossi però il è il giocatore più pagato dalla viola (2.4 milioni di euro all'anno) e un certo peso specifico ce l'ha eccome. Ci sta dunque che possa aver chiesto un chiarimento sul futuro al proprio direttore sportivo, anche perché può essere utile per Rossi riprendere a giocare con continuità. Ha chiesto la cessione a gennaio? No, vuole restare, a patto che giochi però. Lo ha ammesso il suo procuratore: 'E' normale che Pepito voglia giocare di più', specificando che 'resterà comunque a Firenze al 100%'. Su questo occorre essere chiari: la Fiorentina considera Rossi un talento e un giocatore su cui costruire il futuro, un patrimonio che non può essere svenduto. Ma se da un lato il recupero agonistico dell'attaccante procede a rilento, dall'altro Sousa - con una squadra al vertice - non può permettersi troppi esperimenti o far giocare per forza l'attaccante più pagato della rosa se non considerato ancora pronto per determinati livelli.

Da Firenze cosa dicono? Che l'ipotesi prestito a gennaio è in ballo nonostante le smentite, che l'uscita di Rossi potrebbe aprire le porte ad acquisti più pronti nell'immediato e che possano contribuire concretamente agli obiettivi della Fiorentina. Dicevamo dell'Europeo, Rossi potrebbe andarsene sei mesi in prestito, tornare il giocatore fantastico che era prima dell'infortunio, guadagnarsi la Francia e poi ritornare a Firenze più in forma che mai. Ora non è il 'Pepito' che conoscevamo, gli manca rapidità, fatica a trovare quelle giocate che lo hanno reso celebre e conoscendo l'aria magica di Bologna...Certo, l'ipotesi è difficile, un giocatore di quel calibro difficilmente si muove a gennaio e l'ingaggio dovrebbe sobbarcarselo la Fiorentina, ma sai mai che il giocatore non finisca nella lista dei cedibili…Sarò sincero: è un mio sogno, al momento più tale che una solida realtà.

Non tanto da sognatori incalliti è invece il nome di Luca Rigoni, estromesso da Zamparini dopo la disfatta contro l'Alessandria in Coppa Italia. E' un mediano di 30 anni, che ha il gol in faretra e l'esperienza giusta per aiutare una formazione in fase di rilancio come il Bologna. Trattare con un Zamparini infuriato non è facile, ma il giocatore a gennaio si muoverà e non gli sarà difficile trovare una squadra. Bologna può essere una pista concreta: squadra in risalita, con una proprietà forte, dove si gioca sereni e non con il fiato sul collo di un proprietario lunatico. Poi è arrivato un allenatore capace e in grado di guadagnare la fiducia dei giocatori. I presupposti per arrivare a Rigoni dunque ci sono, se il Bologna vuole troverà probabilmente porte aperte presso il suo agente. Pista percorribile allora, a meno che Iachini non ritorni a Palermo...