lo spunto

E luce fu

Una vittoria che dà ossigeno ma che non guarisce il Bologna. Si salva il risultato e poco altro, in attesa della prova del nove di martedì

Manuel Minguzzi

Dopo sette sconfitte in campionato il Bologna di Delio Rossi vede una luce in fondo al tunnel, oltre il total black delle casacche che i nostri hanno indossato a Carpi in un match che ci dava già per spacciati nel primo tempo grazie al vantaggio firmato da Letizia. Per i primi 45 minuti, al Braglia si è vista una sola squadra: quella di Sannino. Rimasti in dieci dopo l’espulsione di Lollo, i biancorossi hanno saputo sfruttare le amnesie, le imprecisioni e gli errori dei rossoblù ancora una volta imbrigliati dalla paura. Dovevano pensarci  Gastaldello e Masina, ovvero un difensore e un terzino ereditati dalla squadra dell’anno scorso, a salvare il salvabile in extremis e riportando un po’ di dignità e coraggio alla squadra. I 3 punti conquistati al Braglia sono un elisir curativo che risana il Bologna in vista della prossima sfida casalinga contro l’Inter di Mancini, ma non tutti i problemi sono stati risolti e il mister rimane in sella al cavallo vincente per una mera questione di immagine, pur consapevole di avere l’ombra incombente dell’esonero sopra e intorno a sé. Diciamo che contava solamente il risultato, perché la prestazione è stata rivedibile.

Capitolo a parte meriterebbe l’atteggiamento di Destro, ancora una volta poco propenso alla lotta, e la differenza con Borriello (l’altro attaccante vicino al Bfc in estate) si è notata. Infatti quando Sannino lo ha tolto il Carpi è uscito dal campo, ben poco ha da arrabbiarsi il tecnico avversario in conferenza...Non si spiega invece se il destino “sinistro” di Mattia sia segnato ormai da tempo: una sorta di ciclo in discesa dell’ex-bomber che prima al Milan e poi al Bologna, passando per la Roma, non sembra avere più idee e motivazioni per ritrovare la via della porta. Non è bastata l’accoglienza calorosa dei tifosi che lo hanno osannato come se avessimo comprato Messi e non basta più il supporto dei compagni che - nonostante la frustrazione delle sconfitte accumulate anche a causa della sua mancanza di precisione e lucidità sotto rete - continuano a ribadire che Destro è fondamentale per la squadra e che il gioco è costruito sopratutto per lui. Nelle ultime partite, qualche palla ghiotta da insaccare è arrivata...

Non per fare l’allenatore da bar, ma l’unica scelta che Delio avrebbe dovuto fare e non ha fatto, quasi fosse un’eresia o un divieto imposto dalla Lega, era schierare due punte per accompagnare il gioco dell’attaccante (ora isolato e solitario) e creare superiorità sul secondo palo. Se mettiamo in fila tutte le palle inattive piovute da quelle parti e non sfruttate, vuoi per l’assenza di giocatori nell’area piccola o la posizione irregolare della prima e unica punta, magari oggi eravamo da qualche parte a gongolare per essere di un punto sopra la Juve. Il problema è che la seconda punta in rosa manca, a meno che non si decida di schierare un inedito tandem con Mancosu, di conseguenza anche il povero Rossi ha qualche attenuante generica. Guardare però indietro a quello che si poteva fare, ovviamente non serve e mai come in questo momento la squadra deve guardare al proprio futuro lavorando con maggiore intensità e impegno. Servono miglioramenti urgenti, perché la sensazione è che la partita odierna ci sia stata consegnata su un piatto d’argento dallo sciagurato Lollo dopo un primo tempo orrendo del Bologna. Certo, giocare match di questo tipo da ultimi in classifica non è mai facile, ma il Bfc in questo campionato ha fatto punti solo contro le neopromosse e non sappiamo oggi come sarebbe andata a finire senza questo prezioso regalo. Inoltre, c’è lo zampino di Belec pure sulla stoccata finale di Masina, a sancire una partita nata sotto cattivi auspici (gol in fuorigioco e con due rimpalli) che però sono stati completamente ribaltati nella ripresa.

La truppa ha giocato per i tifosi, ancora una volta splendidi ieri al Braglia, e per se stessa. C’è stata la reazione dopo lo svantaggio ma con avversari di caratura superiore non basterà. Le note positive sono i novanta minuti di Giaccherini senza infortuni e di buon livello, un rientro che farà molto comodo alle sorti della squadra, una prestazione finalmente solida di Masina e la voglia della squadra di riprendere una partita che stava sancendo la definitiva caduta agli inferi. Sbaglieremmo però nel pensare che il Bologna sia totalmente guarito, la prova del nove sarà martedì contro l’Inter quando Rossi tornerà di nuovo a giocarsi la panchina, perché il Braglia non deve restare un caso isolato come il Frosinone ma l’inizio di un filotto convincente di risultati positivi. In quella occasione capiremo davvero se il mister ha ancora il polso della squadra, perché a Modena i giocatori erano perfettamente consapevoli dell’importanza della posta in palio, e questo ha fatto passare in secondo piano le vicende legate al futuro dell’allenatore. 72 ore e capiremo se il Bologna sarà capace di progredire, inserire ulteriore benzina in un serbatoio che al Braglia ha avuto un importante rabbocco. Chissà. Per oggi, decisamente meglio avere il doppio dei punti in classifica rispetto a ieri.