lo spunto

Dilemma Bologna a Udine: Destro sì o Destro no

Destro a rischio diffida, ma risparmiarlo a Udine non avrebbe senso

Manuel Minguzzi

E' sulla bocca di tutti Mattia Destro. E' lui al centro della scena tra chi lo critica e chi lo apprezza, perché fare l'attaccante non è mai un mestiere semplice. O segni valanghe di gol, ti chiami Di Vaio, Signori o Baggio, e di conseguenza qualche passo falso ti viene condonato, oppure entri nell'occhio del ciclone. Vita dura, dover sempre e comunque dimostrare di valere i soldi investiti, di fornire all'opinione pubblica la percezione che l'ingaggio più alto di tutto il Bologna è meritato e consono. Basta fare 45 minuti sottotono e apriti cielo. Sono tutti aspetti che fanno parte della vita di un calciatore, quando scegli di fare questo mestiere sei consapevole delle conseguenze, delle parole, delle critiche e dei mugugni di chi vive totalmente al di fuori dello spogliatoio. E' bastata una frase di Donadoni in conferenza stampa per scatenare un putiferio, senza però comprendere i rapporti tra i due, perché il mister abbia deciso di porre sull'attenti il calciatore. 'Ah, lo ha detto anche Donadoni che doveva fare di più. Destro sopravvalutato!'. E se fosse normale dialettica tra un mister e un giocatore che si stimano reciprocamente? Se si trattasse di una leggera pungolatura per spingere Destro a premere sempre sull'acceleratore? Se Donadoni ha pronunciato quelle parole è perché ha visto in Destro un possibile campione. Qualcuno mi diceva sempre 'quelli che soprassiedono ai tuoi errori evidentemente non ti considerano all'altezza, chi invece crede nelle tue qualità farà di tutto per correggere i tuoi difetti". Nessuno è perfetto al mondo, nemmeno Destro, ma Donadoni conosce la qualità del giocatore, serve solo sgrezzare il Destro calciatore, limitarne alcuni aspetti negativi.

Chiuso il capitolo sul rendimento di Destro (pagato 6.5 più bonus, un bell'affare), si apre quello relativo alla diffida. Un altro giallo e puff…squalifica! Il problema è che domenica giochiamo a Udine e il venerdì successivo contro la Juve. Turnover? Lo facciamo riposare in Friuli evitandogli il rischio giallo? Dico la mia: NO. Se per Frosinone il turnover imposto da Donadoni mi aveva convinto (partita dura, rischio infortunio, tre gare in una settimana) stavolta è necessario tirare dritto per la nostra strada, schierare ogni domenica la miglior formazione possibile. Anche perché se con la Fiorentina concrete speranze di risultato la città le nutriva, con la Juve tutto si riduce ad infime probabilità di farcela. E allora meglio andare a caccia di punti importanti al Friuli contro una squadra abbordabile, piuttosto che puntare tutto sulla gara contro la Juve che si porta con sé le solite variabili legate al contesto (tanti tifosi bianconeri sugli spalti), alla forza dell'avversario e infine all'arbitro. Se a Frosinone Donadoni ha preservato Giaccherini, Donsah e Destro a problemi di ordine fisico - scelta che ho condiviso - il Bologna ora ha di fronte un calendario distribuito, che non comporta particolari sforzi fisici come può essere un turno infrasettimanale.

Ma se Destro venisse squalificato? Non pensiamoci, semplice. Innanzitutto perché ormai è tardi, se avesse voluto beccarsi la squalifica lo avrebbe potuto fare con la Samp o con la Fiorentina, e poi perché è sempre bene evitare distrazioni. Giochiamo la partita di Udine senza pensieri, concentrati su quello e non sulla sfida successiva: sarebbe la strada migliore per perdere entrambe le gare. E poi Destro è chiamato a battere un colpo anche in trasferta, quella rete che lontano dal Dall'Ara gli è sempre sfuggita. E' il momento buono, anche perché il ragazzo deve dimostrare di aver preso nella giusta misura le parole di Donadoni. Soprattutto: zittire chi lo ha criticato. I gol sono sempre il rimedio migliore, e siccome Destro è un ragazzo intelligente, non si farà ammonire evitando di protestare oppure togliersi la maglia in caso di gol. Fa parte del normale processo di maturazione di un calciatore evitare tutti quei comportamenti che possono recare danno alla squadra. Fidiamoci di Destro dunque, facciamolo giocare e segnare domenica: alla Juve ci si penserà a tempo debito.