lo spunto

Corvino e Saputo scatenati, al Bologna non si bada a spese

  Pare dunque che Pantaleo Corvino (nuovo idolo delle folle rossoblù) stia facendo sul serio per Marko Pjaca, talento classe 1995 della Dinamo Zagabria. Tanto sul serio che è disposto a metter sul piatto dagli otto ai dieci...

Manuel Minguzzi

Pare dunque che Pantaleo Corvino (nuovo idolo delle folle rossoblù) stia facendo sul serio per Marko Pjaca, talento classe 1995 della Dinamo Zagabria. Tanto sul serio che è disposto a metter sul piatto dagli otto ai dieci milioni di euro, trovando terreno fertile presso il procuratore del giocatore. Il nuovo Ds rossoblù ha contatti importanti nella ex Jugoslavia e l'amicizia con l'agente di Pjaca ha facilitato la trattativa. Il giocatore è virtualmente nostro, a patto che basti una stretta di mano o una scrittura privata in realtà di poco conto, la differenza - rispetto a Guaraldi che siglò il ritorno di Gilardino su un tovagliolo - sta nel fatto che Pantaleo Corvino è dirigente credibile e stimato a livello europeo, aspetto da non sottovalutare quando si chiude una trattativa e, soprattutto, uno che non si fa di certo raggirare. In più ha solidi contatti con quel mondo. Di mezzo però c'è la Dinamo Zagabria, la società croata vuole monetizzare ai massimi la cessione di un talento puro e che ha davanti a sé un futuro radioso e di alto livello. Al momento non si scende sotto agli 8 milioni di euro, probabilmente in estate si toccheranno i dieci ma il Bologna in questo momento ha risorse e capacità per tentare un colpo sulla scia di Jovetic, montenegrino portato a Firenze da Corvino da illustre sconosciuto ma che ha fatto vacillare il Bayern in Champions League ai tempi viola di Prandelli, con una invenzione di Robben a punire la Fiorentina unita alla pessima direzione di gara di Ovrebro dell'andata. Ecco, il fatto che il Bfc sia in corsa, assieme ad altri top club europei, per un talento come Pjaca la dice lunga sulla forza economica che Joey Saputo può sprigionare in sede di calciomercato. Un peccato dunque che Corvino non abbia potuto prendere il croato subito per non compromettere ulteriormente il bilancio di questo esercizio, altrimenti avremmo già assestato il colpaccio di mercato internazionale e chiuso definitivamente i conti con Guaraldi. Sì, perché il bilancio con il passivo da doppia cifra nasce dalla gestione precedente e si trascina stancamente in questa, rendendo complicato operare concretamente per il futuro. Fino a che non ci saranno trenta milioni da Sky (quindi la Serie A) il nuovo progetto non potrà prendere vita in maniera definitiva e concreta.