lo spunto

Corvino, diritti tv, mercato: i conti del Bfc. In tutto questo si parla d’Europa il prossimo anno…

Non c'è solo la figura di Corvinoa a far discutere, ma anche i conti del club che costringono Saputo a ripianare. In attesa di una riforma dei diritti tv si parla già di Europa il prossimo anno

Manuel Minguzzi

E' una fase delicata quella in cui vive il Bologna. Nonostante i buoni risultati, la proprietà ricca, le prospettive di crescita, c'è un nodo ancora non risolto relativo a Pantaleo Corvino. Non è una questione di minoritaria importanza quando il direttore sportivo incaricato di tessere le fila e le basi del progetto di rilancio tecnico della squadra ha il mal di pancia. Soprattutto quando l'addio sembra vicino. Ovvio, dispiace, sia per quanto riguarda il futuro della squadra, Corvino avrebbe potuto ricreare qui il piccolo miracolo Fiorentina, sia umanamente. Corvino è una persona perbene, con cui si può parlare serenamente e nel calcio di oggi è quasi una rarità.

Proviamo a chiarire un paio di cose sulla querelle, che inevitabilmente si trascinerà ancora per i prossimi giorni. Saputo sceglie la chiarezza di ruoli, il chairman in linea massima ha ragione e se ci sono bisticci tra dirigenti ci si attenga all'organigramma. Sarebbe il modo naturale per appianare divergenze. Qui ci scontra con il modo di interpretare la gestione tecnica di Corvino, il suo essere capobranco a tutto tondo. Situazione insanabile? Probabilmente sì, perché è giusto attenersi all'organigramma ma a patto che lo facciano tutti, e forse su questo Corvino si sente l'unico in discussione. Vedremo, quel che è certo è che oggi le possibilità di vederlo ancora in sella sono poche e questo potrebbe comportare una risoluzione contrattuale onerosa per il Bfc, per le sue casse, per i suoi bilanci ancora tendenti al rosso. Sotto questo aspetto, Saputo probabilmente dovrà immettere ancora denaro - da quel che si è percepito sul cda di lunedì - servirebbe dunque un processo rapido che porti il Bologna ad aumentare il proprio fatturato, e sotto questo punto di vista la battaglia sui diritti televisivi sarà decisiva. Ecco allora che un accordo economico per l'uscita di Corvino potrebbe diventare un conto salato (niente di grave, sia chiaro), a meno che non sia lo stesso Ds a rassegnare le dimissioni (forse per la felicità di qualcuno). Fenucci è sulla plancia di comando a Casteldebole, ma anche lui dovrà riferire delle scelte fatte al proprietario. Della serie: se si cambia Corvino ne deve arrivare uno migliore. Ci sarebbe anche il mercato, perché Donadoni preme per un Bologna competitivo ma per fare questo servono ulteriori investimenti. Oppure una cessione oculata per tentare l'aggancio ad un grande attaccante (Oikonomou per Gabbiadini? Ma se cambia il Ds vale ancora?). Insomma, risorse da investire, uscite da conti in rosso nell'immediato ma che potrebbero portare a introiti futuri. Senza contare le plusvalenze generate da Corvino.

In tutto questo la squadra è chiamata a risollevarsi. Davanti c'è una sfida abbordabile al Verona, ma dopo le parole di Toni sul livello della squadra è lecito aspettarsi una reazione dei gialloblù. Una reazione che ha avuto anche l'Atalanta e che il Bologna non è riuscito ad arginare. Una sosta dunque può far bene, così come l'allenamento punitivo di lunedì. Donadoni è consapevole del fatto che un finale disastroso minerebbe la credibilità della squadra e farebbe dimenticare di colpo la splendida cavalcata invernale. Non sarebbe il finale di stagione propedeutico ai futuri possibili obiettivi del Bologna, soprattutto se si dovesse parlare d'Europa. Ecco, sotto questo punto di vista forse sarebbe meglio mantenere un profilo basso. Annunciare in estate obiettivi europei per il 2016-2017 può essere un rischio, in fin dei conti il Bologna in questa stagione ha cavalcato alla grande proprio quando si è sentito underdog. A fari spenti, senza aspettative, si viaggia meglio. Non si tratta di non avere ambizione, ma di adottare una strategia comunicativa efficace. Nelle segrete mura di Casteldebole si può parlare di Europa, fuori il profilo basso potrebbe essere la scelta più oculata.

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