lo spunto

Col Chievo la prova del nove, ma a contare sarà il futuro

Domenica il Bologna cercherà di tornare al successo casalingo dopo due mesi contro la sua bestia nera, ma inizia anche a tenere banco il futuro

Manuel Minguzzi

Dopo la salvifica vittoria di Reggio, il Bologna dovrà trovare continuità contro la bestia nera Chievo, in quella che sarà una autentica prova del nove. I clivensi sono una squadra quadrata, ostica, rognosa, equivale al prof più odiato con cui devi dare il tuo esame più difficile. Lì scopriremo se la vittoria con il Sassuolo è stata frutto del caso, o della debolezza dell 'avversario, piuttosto che di una ritrovata identità rossoblu dopo due mesi difficili e tristi. In sostanza, se il Bologna avrà studiato passerà l'esame, altrimenti verrà rimandato. Dall'esito dipenderanno le opinioni della critica, in caso di vittoria gli ottimisti potranno riabbracciare le loro speranze, in caso di sconfitta si continuerà a gridare sul solito stanco e triste Bologna.

In realtà, il futuro è già oggi, perché in tanti guardano al domani con incertezza, soppesando indistintamente gli investimenti del proprietario. Difficile pensare a rivoluzioni tecniche considerando che il budget è ancora inserito nel primo piano triennale. In sostanza, giocatori da dieci milioni non ne arriveranno. Si puntellerà semplicemente l'attuale rosa, considerata sufficiente per il consolidamento della categoria. Ma per farlo, il Bologna dovrà valutare assieme al proprio allenatore da dove ripartire e cosa eventualmente sacrificare. A parer mio servirebbero un centrale, un terzino sinistro, un mediano se Dzemaili andrà via e un innesto offensivo, ma se si pensa che 4 pedine arriveranno senza uscite si sbaglia di grosso. Non c'è spazio per 4 inserimenti, per questo motivo il ruolo dell'allenatore sarà determinante sulle scelte, su chi, cioè, non rientra più nei piani tecnici di e può essere ceduto. Difficile pensare che giocatori come Mbaye e Donsah possano continuare a giocare una volta ogni due mesi, ma al contempo, essendo due elementi con potenziale e pedigree sul mercato, potrebbero comunque generare un introito importante. Ovvio, sarei contrario alla loro cessione, piuttosto si potrebbe pensare a Torosidis o Taider come partenti, ma è chiaro come l'età anagrafica abbia una incidenza rilevante nella valutazione di un giocatore. In sintesi, cedendo un paio di pedine il Bologna potrebbe introitare denaro utile ad acquistare quattro giocatori e sistemare la propria rosa, in attesa del salto di qualità fissato nel 2018/2019. Per ora si va avanti così, con i giovani, con gli investimenti tecnici morigerati e con la crescita graduale, anche perché in Italia spazio per le Leicester di turno non c'è: là partono con 135 milioni di euro di ricavi, il Bologna è fermo sui 45. Con 90 milioni in più in mano ai Saputo quante cose si potrebbero fare...