lo spunto

Che fortuna! Ora il Bfc si dia una mossa

La fortuna non abbandona il Bologna, che rimane secondo nonostante l’inopinata sconfitta con il Vicenza. Si dice, di solito, che la Dea Bendata aiuti gli audaci, in realtà – a volte – una manina arriva anche a chi incappa...

Manuel Minguzzi

La fortuna non abbandona il Bologna, che rimane secondo nonostante l’inopinata sconfitta con il Vicenza. Si dice, di solito, che la Dea Bendata aiuti gli audaci, in realtà - a volte – una manina arriva anche a chi incappa in un clamoroso passo falso in cui l’audacia non c’azzecca nulla. Alla luce dei modesti risultati delle rivali, per il Bologna non acchiappare la promozione risulterebbe un delitto forse ancora più grave della retrocessione made in Guaraldi. Occorre al più presto far girare a pieno ritmo una macchina potenzialmente da marce alte, ma che pare viaggiare col freno a mano tirato, quasi come fosse bloccata psicologicamente (e fisicamente) da una forza invisibile che tiene la squadra ancorata al suolo invece di librarsi in volo. In questi casi tocca al pilota imprimere la velocità necessaria a distanziare gli avversari, azzardare il sorpasso decisivo in una curva stretta e insidiosa, ma in realtà, i rivali appaiono temibili più nella nostra testa che in quello che realmente producono sul campo. Carpi inceppato in attacco, Livorno in crisi, Avellino a cui manca sempre il centesimo per fare l’euro…Sinceramente temo di più il nostro atteggiamento rispetto alla forza delle concorrenti, fa più paura il fatto che i rossoblù non riescano a giocare al massimo della loro possibilità e non il livello massimo che potrebbero esprimere le squadre che andremo ad affrontare. Se Livorno e Bologna giocano al 100%, con queste rose, vinceranno sempre i rossoblù. Da contraltare, un Bologna impacciato lascerà il fianco scoperto ai, seppur deboli, artigli nemici. C’è di più, perché contro di noi giocano tutti alla morte e se non si prende coscienza del fatto che la Serie B è una specie di lotta infinita in cui ogni partita è come una finale, allora il percorso verso la A si complicherà parecchio. Servirebbe una mentalità vincente che ora non c’è e la cronica difficoltà negli scontri diretti lo testimonia.

Ora, Saputo ieri ha deliberato un nuovo aumento di capitale da dieci milioni di euro, il processo di salvataggio del club, per questa stagione, non è ancora terminato. Serve liquidità e il canadese la sta fornendo, peccato che, come tutti, non potrà continuare all’infinito a buttar dentro soldi. Non si può pretendere che Saputo faccia da bancomat e basti un fischio di Tacopina per far staccare assegni da otto cifre (contano tanto anche gli zeri). Ecco perché la Serie A è fondamentale, permetterebbe al chairman di governare sfruttando le risorse in entrata e, unito al processo di risanamento, dotare il Bologna di una propria autonomia economica e finanziaria. Mi chiedo: se falliamo la promozione? Sono altri capitali che se ne vanno sostanzialmente senza i principali introiti derivanti dai diritti tv. Anche i ricchi si stancano. Questo è un puro ragionamento economico che dovrebbe spronare tutti a remare dalla stessa parte, evitando contrapposizioni inutili tra vecchi e nuovi, oppure promuovere critiche verso il mercato di gennaio che – a mio avviso – è stato di ben altro tenore rispetto ai recenti. Chi fa questo evidentemente non pensa al Bologna come unica identità e unico bene davvero da preservare.