lo spunto

Celebrate the Glory

Emozionante il giro di campo di Saputo, ancor di più la nuova maglia per celebrare i successi del '37: è Celebrate the glori in attesa di nuovi grandi traguardi in futuro

Manuel Minguzzi

Nel 1937 il Club si chiamava Associazione Giuoco del Calcio, il Bologna vinceva il secondo scudetto consecutivo e trionfava anche all’Expo Universale di Parigi con la presentazione dell’inconfondibile divisa a bande verticali e lo scollo a V. A distanza di mezzo secolo, il BFC torna a rivivere quei momenti gloriosi grazie alla nuova maglia Macron presentata sabato per la stagione 2016-2017 e indossata durante la sfida contro il Milan. Purtroppo, lo squadrone di Donadoni non ha fatto tremare il Milan (e Doveri) e il risultato sul tabellone non ci ha consentito di onorare la storia con una vittoria casalinga; tuttavia il BFC ha potuto abbracciare il proprio Chairman Joey Saputo consacrandolo indiscusso protagonista della salvezza rossoblù in quello che il patron ha definito “il momento più emozionante di tutta la sua vita”.

Sventolato a mo’ di vessillo sull’Andrea Costa, l’immenso striscione realizzato dai tifosi recitava con orgoglio la frase “Bolognesi siamo noi”. Il patron ha sfilato sotto la Curva, fregandosene delle voci che lo hanno associato al nefasto destino del Bologna sconfitto in casa. Le sole voci che si udivano sabato erano quelle di supporto, di riconoscenza, di infinita gratitudine verso quest’uomo italo-canadese il quale, per qualche strano caso del destino, ha scelto di investire il suo patrimonio nel BFC con fiducia e lungimiranza. Peccato che il Dall’Ara, a dispetto di quanto fatto fino ad ora per riportarne alla luce il lustro e il decoro, non gli abbia concesso ancora il privilegio di assistere ad una vittoria in Serie A. Nonostante l’encomiabile rispetto, la vicinanza e la presenza umana e imprenditoriale del patron canadese alla città di Bologna e ai bolognesi, si direbbe che lo spirito di Renato abbia voluto mettere alla prova le intenzioni e la determinazione di uno dei suoi successori. Come biasimarlo? Dalle poltronissime del paradiso, seduto accanto a Bulgarelli, Corioni, Dalla, Ingesson, Melis, Tumburus e Nielsen, il nostro compianto Presidente avrà pur visto quanto accaduto negli ultimi anni. Pochi avranno conquistato la sua benevolenza e ancor più rara sarà stata la benedizione accordata ai tanti personaggi che hanno ferito l’onore e la dignità della sua amata squadra. Speriamo che quanto successo in quest’ultimo campionato dia modo a tutti di ricredersi.

41 punti, dunque, che potrebbero diventare 44 facendo superare al Bologna la stessa posizione in classifica (il 13mo posto) di quel Bologna lasciato proprio da Marco Di Vaio nella stagione 2012-13 con il trasferimento al Montreal. Tornato sotto le due Torri in veste di Manager, l’ex-attaccante rossoblù sembrerebbe anche lui una sorta di predestinato nel disegno più ampio del progetto targato Joey Saputo. In tutto ciò, con l’obiettivo salvezza raggiunto, gli interpreti della storia recente sono altri e il futuro è l’unica cosa che conta nella delicata fase di transizione che ci attende con il duplice ritiro e l’apertura del calcio mercato estivo. Sciolto ogni dubbio su Donadoni e Destro, resta da mettere in cassaforte qualche altro gioiello di famiglia per consentire alla squadra di alzare l’asticella in vista della prossima stagione. Chiedere l’Europa è troppo, ma si può comunque avvicinare il tavolo bandito delle grandi, ripercorrere le orme di un Sassuolo a soli 90 minuti dall’Europa League. Continuo a pensare che se ce l’hanno fatta loro un giorno potremo farcela anche noi. Non abbiamo nulla da invidiare alla truppa neroverde.