lo spunto

Bologna: giocati il settimo posto

Salvezza in cassaforte, Europa troppo lontana: ecco il nuovo obiettivo del Bologna

Manuel Minguzzi

Nella settimana in cui il Bologna ha ottenuto tutti e tre i risultati possibili (vittoria, sconfitta e pari), la classifica ancora sorride. Archiviato il discorso salvezza (più 11 sul Carpi) e quello Europa (meno 10 dal Milan) i rossoblù navigano ancora nella metà sinistra della classifica. Da dietro pareggiano, lo spettro Carpi aleggia e allora meglio muovere a piccoli passi la classifica (classica strategia di chi soffre), mentre davanti Empoli, Lazio e Sassuolo si sono inceppate. Il Sassuolo non sa più vincere, dopo la sconfitta contro il Napoli, è arrivato il primo stop casalingo della stagione al cospetto del Bologna subito seguito da quello contro la Roma. Nell'ultimo mese e mezzo i neroverdi non hanno vinto: pareggi con Atalanta, Frosinone e Palermo. Anche gli uomini di Giampaolo stanno rallentando. Nelle ultime 5 partite sono arrivati una sconfitta e 4 pareggi, alcuni di questi con squadre non di alta classifica come Chievo, Udinese e Atalanta. Più o meno lo stesso discorso vale per la Lazio, aver depredato Milano (sponda Inter) e Firenze ha permesso ai biancocelesti di affacciarsi di nuovo in zona Europa, ma da lì in poi è arrivata una sola vittoria nelle ultime 5 partite; quella interna con il Chievo. Per il resto solo pareggi (Bologna, Udinese e Genoa) e la sconfitta in casa contro il Napoli.

Sembrerebbe dunque che le tre squadre che al momento occupano le posizioni di classifica appena sopra il Bologna abbiamo perso l'abitudine a vincere. Quel meccanismo perfetto di inizio stagione che aveva portato Sassuolo ed Empoli a pensare pure a qualcosa di ambizioso, si è inceppato. Ci può stare, i neroverdi hanno affrontato un mercato complicato con un paio di uscite importanti (Floro Flores e Floccari) e al momento i loro sostituti non hanno portato in dote quel numero di gol sufficienti a vincere le partite. Poi qualche infortunio, e forse anche un leggero calo fisico. E' forse un normale periodo di adattamento, soprattutto per Trotta che arriva dalla B e per chi come Defrel ha vissuto un lungo periodo in panchina alle spalle di Floccari. E Berardi al momento non è il Berardi entrato in orbita Juve. Per quanto riguarda l'Empoli, che non ha rivoluzionato la sua rosa sul mercato, forse si tratta semplicemente di un normale rallentamento. Stanno tirando un attimo il fiato. La squadra toscana è salva, ha perso contestualmente il treno europeo e fatica a mantenere i ritmi del girone di andata, sia come intensità che come rendimento. E' una leggera flessione, ma la squadra di Giampaolo continua a perdere pochissimo (solo il San Paolo è stato fatale nell'ultimo mese).

Al momento i rossoblù distano 4 punti da Sassuolo e Empoli, 3 dalla Lazio. Si direbbe impresa fattibile quella di tentare l'aggancio ad un clamoroso settimo posto che renderebbe la stagione del Bologna - da neopromossa - entusiasmante, fantastica e impensabile solo a ottobre inoltrato. Vediamo cosa recita il calendario del prossimo mese. Non agevoli gli impegni di Empoli e Sassuolo. I toscani, dopo il Frosinone in casa, avranno la trasferta a Reggio Emilia, poi la sfida difficile con la Roma e la trasferta di Genova sponda grifone. I neroverdi saranno di scena contro il Chievo al Bentegodi, scontro diretto con l'Empoli, poi Lazio fuori e Milan in casa. Non facile. Più semplice per i biancocelesti che dovranno affrontare Verona, Frosinone, Sassuolo e Torino. E il Bologna? Udinese, Juve, Palermo e Carpi. Sulla carta di impossibile c'è solo la sfida alla Vecchia Signora, su tutto il resto conterà l'atteggiamento, la determinazione, la capacità del Bologna di giocare come sa per imporre la propria superiorità. Non lo diciamo noi ma la classifica, i rossoblù sono davanti a Udinese, Palermo e Carpi. Serve dunque il giusto atteggiamento mentale anche con le piccole, quello che il Bologna mette sempre in campo con le big e che ha permesso alla squadra di ottenere risultati insperati.

Riuscire a chiudere il campionato al settimo posto, ridarebbe davvero dignità a tutto il lavoro svolto in estate dal direttore sportivo, quello difficile di Delio Rossi in avvio e quello oculato, gestionale e motivazionale di Donadoni. Darebbe poi enorme soddisfazione al chairman Joey Saputo, colui che ha elargito milioni per salvare il club e costruire la squadra di cui andare fieri. Quelle parole risultavano stonate in autunno con il Bologna in zona retrocessione, ma ora appaiono lungimiranti, azzeccate. Il Bologna è rinato, e chiudere subito alle spalle della zona europea potrebbe spronare Saputo all'investimento grosso estivo per tentare il grande assalto europeo la prossima stagione. Per il Bologna delle vecchie stagioni, salvarsi con largo anticipo spesso voleva dire tirare i remi in barca e godersi la restante parte del viaggio. Non c'erano prospettive di crescita a livello societario e una volta raggiunto l'obiettivo si considerava terminata la stagione. Stavolta non è così, in primo luogo perché ballano diversi milioni di euro sui diritti televisivi in base al piazzamento, in seconda battuta perché la ritrovata ambizione del Bologna è basata su un costante processo di crescita. Arrivare settimi, significherebbe avere la prova del buon livello della rosa per le stagioni future, una squadra che, se implementata chirurgicamente in estate, potrebbe già competere per l'Europa dalla prossima stagione. E' sui risultati presenti che si basano le strategie del futuro. Arrivare dodicesimi darebbe una prospettiva diversa, magari la necessità di intervenire in maniera maggiore sul mercato. Ecco allora che il futuro del Bologna si gioca oggi, domani, dopodomani. Il girone di ritorno ci dirà quanto manca a questa squadra per ritornare a sognare viaggi europei, trasferte esaltanti, il definitivo ritorno sui palcoscenici che il tifo merita. Caccia al settimo posto, non vale più l'Intertoto: vale il futuro.

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