lo spunto

Bologna fermato dalle utilitarie. Intanto il prossimo anno…

Il Bologna in certi casi appare una Ferrari col motore di una utilitaria, le altre come una Cinquecento con un V8 del Cavallino. Guardi da fuori e pensi non ci sia storia, poi, appena si gira la chiave, si capisce subito come va a finire. Il...

Manuel Minguzzi

In città adesso si respira paura e desolazione, quella che ti accompagna quando hai la sensazione che nulla da queste parti possa cambiare. Tutto pensavamo fuorché a dare grattacapi fossero i risultati e non le vicende societarie, siamo paradossalmente riusciti a portare a termine la missione più difficile (non fallire, senza aiuti e clamore mediatico come succede a Parma) mentre si fa una fatica bestia a vincere due partite in croce. E' tensione vera, perché c'è pessimismo cosmico ingigantito da una truppa che ne azzecca una ma ne stecca due, gioca venti minuti convincenti con l'Avellimo ma quaranta a marce basse a Vercelli. Non sai mai cosa aspettarti da questi ragazzi mentre si sa bene dove vuole andare a parare la Lega Calcio: Serie A a 18 squadre. Una bella scrematura nei setacci della massima serie, si cerca più competizione, livello più alto e meno partite amichevoli a fine stagione. Questo significa porre una limitazione alle promozioni dalla B. Sì, se tutto (come sembra) procederà spedito, non solo ci ritroveremo una B con Cagliari, Cesena, Livorno, Bari, Catania, Salernitana e Novara (in attesa di sapere come finirà il Parma) ma anche con due sole promozioni al piano di sopra, una di queste ai playoff. Sarebbe dura, durissima. Che dire, in una stagione in cui non si è riusciti a gestire con serenità il tanto atteso cambio societario, urge la necessità di tentare di salvare il salvabile. Per i ragazzi c'è ancora una possibilità tramite i playoff, basta semplicemente volerla cogliere. E come dice una canzone che risuona al Dall'Ara: "E se poi esiste la felicità, chi ti dice che non passi anche di qua".