lo spunto

Abbonamenti: la fatica di arrivare a 13mila

  E’ ripartita e ancora non si sa quando chiuderà. La campagna abbonamenti del Bologna viaggia verso le medie delle precedenti stagioni in Serie A, quando cioè le vecchie e criticate gestioni non erano in grado di...

Manuel Minguzzi

E' ripartita e ancora non si sa quando chiuderà. La campagna abbonamenti del Bologna viaggia verso le medie delle precedenti stagioni in Serie A, quando cioè le vecchie e criticate gestioni non erano in grado di garantire un futuro di lunga durata al club, soprattutto, l'ipotesi di una costante e graduale crescita era lontana anni luce dal compiersi. Il mondo societario del Bologna Football Club è cambiato, si è ribaltato, capovolto, ora risulta come uno di quei quadri paesaggistici in cui il panorama viene riflettuto dall'acqua di un lago: ecco, prima eravamo il paesaggio sbiadito, senza contorni nitidi, quello visibile sul riflesso dello specchio lagunare, ora invece siamo la parte alta, quella in cui i colori, le case, le colline si vedono e si ammirano senza troppi problemi. Sappiamo chi comanda e quale progetto c'è alle spalle; prima si tirava solo a campare. Nonostante tutto questo, nonostante gli arrivi di Destro, Giaccherini e Donsah, quelli che sono considerati i tre acquisti più significativi di questa sessione di calciomercato, la campagna abbonamenti fatica a decollare. Non spicca il volo, non si libbra in aria come già successo da queste parti con l'avvento del vate Roby Baggio. Siamo di poco sotto i 12mila, la società probabilmente si è resa conto che tanto più in là non sarebbe arrivata e ha fissato in 13mila l'obiettivo dichiarato pubblicamente, anche se ci si aspettavano numeri ben maggiori. Si è provveduto anche ad una riduzione di posti, ora fissati a 28mila dopo i lavori di ammodernamento. Considerando i 13mila abbonati (da qui al Frosinone si dovrebbe raggiungere la cifra) il settore ospiti e i tifosi occasionali (quelli che si vedono una partita ogni tanto) il colpo d'occhio del Dall'Ara non dovrebbe comunque risultare così desolante come già successo in determinate occasioni. E' già qualcosa.

C'è poi il fattore Sky, o comunque televisivo. Joey Saputo si sta spendendo per rendere più confortevole il Dall'Ara, ci sta riuscendo alla grande ma ancora manca un puntello, il grande cruccio dell'impianto di via Andrea Costa e su cui sperano migliaia di abbonati soprattutto nei Distinti: la copertura. D'inverno serve, non tanto per il freddo ma per le intemperie, evitare di doversi prendere pioggia o neve, guardare le partite coperti da mille impermeabili con la speranza che il vicino non ti rovesci addosso ancora più acqua di quella che scende. Oppure semplicemente, in quelle giornate di metà autunno, gettare lo sguardo verso il cielo e trasformarsi in Bernacca sperando di azzeccare le previsioni meteo. 'No, oggi non piove, non lo prendo l'impermeabile', quanti l'avranno detto salvo poi beccarsi lo scroscio a metà secondo tempo. Per evitar il rischio, per evitare raffreddori, influenze e malanni, c'è la tv, la poltrona di casa, l'hd. Belli comodi, al caldo, magari con un piatto di tortellini davanti. Certo, anche con la possibilità di togliere l'audio se il solito commento di parte non aggrada. Ecco il mix di fattori che può aver inibito la campagna abbonamenti, ma se per davvero l'obiettivo è quota 13mila, in un modo o nell'altro verrà raggiunto.