lo spunto

A Pazzini diremmo sì, ma non siamo noi gli allenatori

Circola voce che Pazzini stringa l’occhiolino al Bologna ma Delio Rossi, al momento, non ricambi. O meglio, il valore di Pazzini non si discute, però il tecnico romagnolo vuole prima valutare bene cosa offre il mercato, della serie:...

Manuel Minguzzi

Il calciomercato reale non è il fantacalcio che si fa tra amici, nella vita di tutti i giorni si ragiona sul lungo termine, sulle disponibilità economiche e su come la spesa può ricadere sulle stagioni future. Non è come avere a disposizione 150 fantamilioni da usare tutti per una singola stagione (ingaggi esclusi). Sottolineo questo perché è chiaro che ognuno di noi ha dei sogni nel cassetto, giocatori che prenderebbe subito e che cercherebbe di inserire in rosa senza alcun ripensamento. Purtroppo però non è così facile fare il direttore sportivo: ci sono tante variabili e, soprattutto, tante strategie e tanta furbizia. Facile da fuori dire: cosa aspettiamo a prendere Defrel e Pazzini? Evidentemente, per una ragione o per l’altra, non si può fare tutto subito.

Torniamo, però, a Pazzini. Per quanto mi riguarda, lo prenderei: sa fare gol, ha esperienza, a Bologna può rinascere (un po’ come fece Di Vaio) ed è un attaccante che non disdegna il lavoro a favore della squadra. Ma io non sono un tecnico, non ho fatto corsi a Coverciano e non ho allenato per più di dieci stagioni in Serie A. Delio Rossi invece sì. E’ evidente che in questo momento dobbiamo fidarci del suo giudizio, delle sue opinioni e dei suoi dettami, perché il direttore sportivo, nel limite del possibile, è chiamato a costruire una rosa sulle indicazioni dell’allenatore. Probabilmente Corvino avrebbe già preso Pazzini, ma deve tenere conto del parere di Rossi. Probabilmente il tecnico romagnolo preferirebbe Abel Hernandez, i costi in questo aso sarebbero addirittura maggiori ma come attaccante è più futuribile di Pazzini. Vedremo, di sicuro da questa scelta dipenderà molto del potenziale offensivo del Bologna. Ognuno di noi ha delle idee e dei gusti calcistici ma non possiamo sostituirci al mister. Dobbiamo limitarci a prendere nota delle attuali indicazioni e tra qualche mese analizzare se saranno state giuste oppure no. E’ sempre il campo ad esprimere un verdetto e non le opinioni a priori, ci si può divertire nel gioco del ‘io ci ho preso e tu no’, ma alla fine il tecnico del Bologna è uno solo e tocca a lui decidere. Chissà, magari arriverà una punta che farà venti gol e la città si dimenticherà di Pazzini. Perché tutto è relativo e resto dell’idea che tutti possono sbagliare e che gli oracoli non esistono, soprattutto quelli che si professano tali.