lo spunto

4-2-3-1 per la svolta, così Rossi prova a risollevare il Bologna (ma il Palermo si gioca tutto)

Rossi ha scelto il modulo che affronterà il Palermo, mentre i rosanero si giocano quasi tutto a Bologna

Manuel Minguzzi

Salvo clamorosi colpi di scena nell'ultima ora, Delio Rossi ha scelto il 4-2-3-1 per cercare di tornare alla vittoria in campionato, abbandonare l'ultimo posto in classifica e rilanciare le speranze salvezza dei suoi ragazzi. Ovvio, potremmo parlare di 4-4-2, il classico modulo calcistico adatto in ogni circostanza: copre in ampiezza, copre centralmente, permette di attaccare sugli esterni e ti lascia comunque due punte là davanti. Il Bologna la seconda punta non ce l'ha, toccherà a Brienza fare il trequarti assieme agli esterni alti Mounier e Rizzo. Un terzetto che in fase offensiva dovrà far sentire meno solo Mattia Destro, chiamato a vincere la sfida con il suo collega Alberto Gilardino, uno che a Bologna ha lasciato il segno. La strategia sembra tracciata: due ali dovranno garantire gioco sulle fasce, sfruttando le sovrapposizioni dei terzini o, nel caso di Mounier, tagliando come solo lui sa fare verso la porta, questo consentirà al Bologna di aprire la scatola difensiva avversaria fornendo più spazi sia a Destro ma anche a Brienza che potrà agire nel ruolo che sa interpretare meglio; il trequartista. Meglio quando si tratta di assistere l'ex Cesena, perché come seconda punta o attaccante esterno ha fatto molta fatica. In zona più centrale invece si ricordano le ottime prestazioni in avvio di campionato, quando Franco era in grado di far girare tutta la squadra e la partita con il Sassuolo ne è un esempio. Tant'è che 'Ciccio' uscì sommerso dagli applausi di un Dall'Ara estasiato per le sue giocate. Su tutto il resto, più che la tattica conterà la determinazione, la fotta, la voglia di strappare finalmente un risultato positivo, dimostrando a tutti che l'ultimo posto in classifica è solo frutto di un torpore momentaneo in attesa del definitivo risveglio. Inoltre, mi aspetto di vedere quella fame necessaria per chi come obiettivo ha la sopravvivenza calcistica. Soprattutto: il tifo ha bisogno di vedere 90 minuti di estrema dedizione alla causa, evitando l'ennesima beffa davanti al pubblico amico. Voglia di non deludere, detto in poche parole.

Dall'altra il Palermo. Dalla Sicilia giungono voci di fratture tra allenatore e squadra, aspetto propedeutico ad un tracollo inevitabile. Per questo Zamparini ha deciso di ricompattare il gruppo obbligandolo al ritiro nella fredda Gradisca d'Isonzo. Il patron è uscito rinfrancato dal colloquio con l'allenatore e la sensazione è che i senatori (Maresca in primis) abbiano deposto le armi proprio per facilitare una della partite chiavi della stagione. I rosanero non vorranno fallire l'appuntamento di domani, infatti Maresca giocherà. E' la conseguenza della tregua sancita dal ritiro, dopo che il mediano si era detto insoddisfatto dello scarso utilizzo in questo inizio di stagione. Insomma, Bologna e Palermo sono due squadre frastornate da mille problemi e che vedono nella partita di domani un'oasi nel deserto per cercare di dissetarsi il più possibile. Di fronte un'occasione per entrambe, il Bologna di reagire in uno scontro diretto e casalingo, il Palermo di battere l'ultima della classe.

In tanti si interrogano sul fatto che un pareggio potrebbe salvare sia Iachini che Rossi, una sorta di armistizio che consenta a tutti e due di continuare. In realtà sia il Bologna che il Palermo cercheranno di vincere, ma questo non significa in automatico tanto spettacolo e tanti gol. Anzi, probabilmente la partita sarà brutta, più dettata dalla paura di sbagliare che dal coraggio di vincere, si vedrà tanta determinazione, tanti contrasti, la lotta su ogni pallone. In sintesi, una di quelle partite che potrebbe essere decisa dagli episodi. Da Palermo mi assicurano che Iachini stia lavorando alacremente sui calci piazzati, consapevole che il gol può arrivare da palla inattiva in una partita che si preannuncia combattuta e forse chiusa tatticamente. Spero lo stia facendo anche Rossi in queste due giornate di lavoro a porte chiuse, perché i piccoli particolari, in sfide salvezza, possono fare tutta la differenza del mondo. Servirà dunque concentrazione massima, continuità nell'arco di tutti e novanta i minuti, sperando che il Bologna possa andare in vantaggio ed evitare la classica rimonta da ultimi venti giri di orologio. Andare sopra sarà fondamentale, perché le capacità di reazione di una squadra ultima in classifica ad un potenziale svantaggio sono minime, quasi inesistenti. A maggior ragione per questo Bologna, impaurito, impietrito ogni volta che si è ritrovato sotto nel punteggio. Si dice sempre che gli scontri diretti ad inizio campionato non sono decisivi, questa volta però il Bologna si gioca tanto, quasi tutto. Siamo all'ottava, ma sembra di essere alla ventesima. Forza e coraggio, non si può più fallire.

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