la voce del tifoso

Per favore, pietà

Datemi un futuro che vada oltre i 41+1 punti

Redazione TuttoBolognaWeb

"«Dovevamo essere più concreti e cinici, dovevamo essere più cattivi. Quando chiudi la stagione con un risultato negativo ci sta che la gente si arrabbi. Questa partita è la sintesi di tante partite: ci è sempre mancato poco. Si può crescere». E uno! Ma non basta: «Il problema è che ci siamo salvati troppo presto. La difesa va benissimo. Abbiamo centrato l’obiettivo minimo». Ah, ecco!

Ma questi la smetteranno mai? L’unica cosa che potevano e dovevano fare dopo lo spettacolo andato in scena - quella con il Chievo è solo un dettaglio nel quadro complessivo - era presentarsi al triplice fischio con le dimissioni in mano. Silenzio stampa, mea culpa e dimissioni di Bigon, Di Vaio e Donadoni. Punto. 21 sconfitte di cui 10 in casa - e purtroppo credo non sia finita qui - non sono bastate per smetterla di parlare di una «crescita» che esiste solo nelle loro teste: 42, 41, 39 i punti in classifica delle ultime tre stagioni. Qui si rischia di arrivare quindicesimi, superati da Chievo e Udinese, a +1 dalla prima squadra salva. «Obiettivo centrato», «stagione positiva». Si, certo!

Il problema non è stata la sconfitta di ieri - come qualcuno vuol far credere -, il problema è che questa squadra è sempre uguale a se stessa. Qualche risultato, una discreta classifica, poi il buio. «Mancano le motivazioni», magari mancassero solo quelle. La verità è che gli interpreti e il direttore d’orchestra steccano inesorabilmente a cadenza sincopata. Questa dirigenza, così attenta all’«entertainment», offre spettacoli indegni e pretende pure che la gente gradisca, metta «mi piace» e ringrazi per aver raggiunto una mirabolante salvezza. Sono due anni che viene investito più fiato per trovare scuse, nella difesa di un lavoro indifendibile, che energie sul campo. Per essere chiari, perché qui mi pare che qualcuno abbia frainteso, i fischi e le insolenze a fine partita non erano per il Chievo, erano per voi. Non ci siamo sbagliati. Siamo stanchi, non ne possiamo più.

E’ un incubo che si ripete ciclicamente. Solo che questa volta è calato il sipario, è saltato il banco, «il progetto» e la suprema certezza del Donadoni che ti assicura una tranquilla salvezza. Ma veramente qualcuno ancora pensa che un altro allenatore di serie A, con questa squadra, potrebbe far peggio? Per non essere frainteso, ripeto che la colpa non è solo del mister, ma visto che non si possono cambiare tutti i giocatori - ma chi se li piglia - provino a proporci qualcosa di diverso. La prospettiva di altre 38 partite di questo calibro non la possiamo reggere. Le prestazioni, il pubblico, i numeri vi danno torto. Vi restano solo le parole, le stesse di uno Dzemaili che si presenta davanti ai microfoni, risponde piccato a qualche domanda «scomoda» e termina con «vogliamo andare ad Udine e prenderci la vittoria per fare un punto in più dell'anno scorso». Ma davvero pensate che questo cambierebbe qualcosa? Per favore, abbiate pietà, datemi un futuro che vada oltre i 41+1 punti.

Per tifare questo Bologna ci vuole un bidone del rusco al posto del cuore. Avanti pure.

Forza Bologna, sempre!

MATTEO RIMONDI