editoriale

Vietato snobbare la Coppa Italia! Corvino e il mercato di cui in pochi parlano.

“Non esistono partite di Serie A o di Serie B”. Aggiungerei che non esistono nemmeno competizioni di Serie A o di Serie B. Finalmente possiamo tornare a respirare aria pulita di calcio giocato, cullare un sogno di – ormai –...

Matteo Ragazzi

“Non esistono partite di Serie A o di Serie B”. Aggiungerei che non esistono nemmeno competizioni di Serie A o di Serie B. Finalmente possiamo tornare a respirare aria pulita di calcio giocato, cullare un sogno di – ormai - fine estate. Un Bologna - Pavia che di certo non scalda la piazza, il classico match di Coppa Italia che si palesa a metà agosto lasciando gli stadi deserti e abbandonati a loro stessi. Una partita che tra l'altro verrà disputata al Menti di Vicenza, giusto per favorire ulteriormente l'affluenza del pubblico pagante. Non è però un motivo valido per snobbare la competizione nazionale. Per un duplice motivo: di blasone e di crescita. Vietato, quindi, incappare in pessime figure contro avversari di livello inferiore. Rispetto per il Pavia, ma nessuna paura, nemmeno con la squadra ancora largamente incompleta. Vietato prendere sotto gamba una competizione che genera entusiasmo e permette a diversi calciatori di ritagliarsi uno spazio importante per mostare le proprie qualità. Come dimenticare, per esempio, Ramirez che trovò slancio proprio in questa competizione, ma anche Raggi riscoperto centrale con ottimi risultati. Una possibilità di crescita, in poche parole. Non solo per la rosa, ma anche per la società: andare avanti nel tabellone significherebbe acquistare credibilità a livello nazionale. Curiosamente la coppa nazionale viene snobbata quasi solo in Italia (fino ad un certo punto, poi stranamente gli allenatori sembrano tenerci in maniera spasmodica). La FA Cup vale una stagione intera, così come la Copa del Rey. Questione di palmares, poiché la vittoria di tale competizione ti consente di giocare anche la Supercoppa, quindi ulteriore visibilità. Fantasie, però i motivi per fare bella figura sono molteplici. Partire bene potrebbe essere sinonimo di continuare bene. Spurio, Ritieni, Frabotta, Notarnicola, Pattarello, Djibril e Mattiolo. E sicuramente ho dimenticato qualcuno. Nomi a caso, penserete voi. Non solo di Destro e Taider vive Corvino. I nomi appena elencati sono alcuni baby talenti prelevati dal direttore sportivo rossoblù, un mercato di cui pochissimi parlano ma che invece riveste un ruolo basilare per la costruzione del Bologna del domani. Giustamente il tifoso a certi “dettagli” relega poco peso, invece proprio di certe operazioni il nostro settore giovanile ha vitale bisogno. Durante la stagione passata qualche giovane proveniente dal nostro settore giovanile si è affacciato per la prima volta in prima squadra con costanza dopo diversi anni: i tempi dei Gamberini, dei Cipriani e altri ancora sembravano appartenere ad ere geologiche lontanissime. Ripeto e sottolineo: sono operazioni vitali per costruire il Bologna del domani. Può anche essere che nessuno dei ragazzi citati possa diventare un punto fisso nel futuro prossimo (ovviamente auguro il contrario) ma almeno bisogna provarci. Bisogna ridare sostanza partendo dal settore giovanile. Ciò che Corvino fece con Lecce e Fiorentina, i viola ancora godono del lavoro del nostro direttore sportivo (Bernardeschi e Babacar, per esempio). Un progetto. La parola/concetto tanto abusata incomincia a prendere forma, seppure in maniera embrionale. Un progetto che ovviamente deve essere accompagnato dal completamento della prima squadra, le ultime due settimane di agosto saranno febbricitanti sotto questo punto di vista. Non resta che attendere. P.S. La partita di Coppa Italia sarà visibile su Rai Sport.