editoriale

Una sola parola d’ordine: lavoro

Fino a poche settimane fa, nel criticare Lopez per le scelte che faceva, almeno ci si consolava sapendo di un Bologna cinico e spietato in trasferta. Ora non è più così e le ultime due gare fuori casa hanno creato più...

Giacomo Bianchi

Fino a poche settimane fa, nel criticare Lopez per le scelte che faceva, almeno ci si consolava sapendo di un Bologna cinico e spietato in trasferta. Ora non è più così e le ultime due gare fuori casa hanno creato più di un'apprensione attorno all'ambiente rossoblù: la disfatta di Carpi ed il pareggio di Brescia, hanno mostrato un Bologna lento, prevedibile, senza voglia di vincere e senza gli attributi che si dovrebbero (e vorrebbero) vedere in una squadra che è sì seconda in classifica, ma che ha anche le avversarie alla calcagna. Ci si aspettava un Bologna convinto e determinato fin dai primi minuti, che imponesse il proprio gioco e dominasse un avversaria che è in fondo alla classifica. E invece la voce grossa l'hanno fatta le Rondinelle, combattive e concentrate dall'inizio al novantesimo. I rossoblù, dal canto loro, si sono limitati a guardare i primi venti minuti, hanno alzato il ritmo una volta trovato il goal e sono tornati in letargo nella ripresa. No, non è questo l'atteggiamento che si vuole vedere e ha ragione Maietta quando dice che la squadra deve dare di più, visto che in settimana ci si allena bene ma poi si stenta sempre nell'esame del sabato. Maietta ha anche detto che tutti i suoi compagni erano arrabbiati e delusi per il pareggio stentato, e la speranza è che la rabbia che può scaturire da un risultato negativo possa portare una scossa in vista della gara contro Lo Spezia di sabato, partita che sarà tutt'altro che facile, soprattutto perchè i liguri sono imprevedibili e vengono da due sconfitte consecutive ma sognano ancora un posto tra i playoff. E così, l'unica cura deve essere quella del lavoro. Lavoro, lavoro e lavoro, più mentale che tattico, perchè a sette partite dalla fine, Lopez non può inventarsi nulla di nuovo e non può certo fare esperimenti. Si tornerà sicuramente al 4-3-1-2 vista anche l'assenza di Oikonomou (espulsione stupida, per un fallo senza senso lontano dalla porta, che è lo specchio della frustrazione della squadra) e il probabile ritorno in campo di un Ceccarelli che sta recuperando sempre meglio dall'infortunio. Si abbandonerà dunque il 3-5-2 -prima tanto chiamato e tanto voluto da più parti- che, di fatto, ha regalato solamente una gioia, contro un Livorno che è apparso ben poca cosa. Il mister potrà quindi tornare alla tanto amata difesa a 4 e oggi scopriremo se Laribi sarà in campo già sabato (molto difficile gli vengano abbonate due giornate di squalifica) oppure no. Oggi sarà giornata decisiva anche su altri fronti, visto che il Bologna attenderà risposte da due campi: Fenucci sarà a Roma per scoprire se il ricorso rossoblù in merito al punto di penalizzazione è stato accolto, e questa sera si giocherà la gara di recupero tra Latina e Frosinone, con i ciociari che, in caso di vittoria, potrebbero raggiungere il Bologna al secondo posto. Così, nella migliore delle ipotesi, i rossoblù questa sera potrebbero trovarsi al secondo posto solitario con due punti di vantaggio sulla terza, mentre nella peggiore, verrebbero raggiunti a quota 57 dal Frosinone. Insomma, sarà una giornata importante: non decisiva, ma sicuramente importante. Lopez continua a dire di non guardare le avversarie e che gli interessa solamente la sua squadra, ma è inevitabile che un occhio alle altre vada dato. Che poi il Bologna debba pensare solamente a se stesso è un dato di fatto: se si dovessero vincere tutte le gare da qui alla fine, allora si potrebbe stare sicuri e sarebbe giusto non guardare il calendario. Ma visto che questo è abbastanza impossibile (sarei molto contento di essere smentito), senza vergognarci, diamo uno sguardo anche alle altre e a quello che può succedere. Fermo restando che l'unico obiettivo deve essere quello di lavorare duro in settimana per dare il massimo il sabato. Maietta docet.