editoriale

Un mio personale e doveroso omaggio a Pantaleo Corvino

L'analisi di ogni colpo di mercato portato sotto le Due Torri e qualche retroscena su Pantaleo Corvino nell'ambiente di Casteldebole.

Lorenzo Romandini

La mia avventura a TuttoBolognaWeb è cominciata il 1° Settembre 2015.

Entrato subito in redazione mi hanno fatto fare quello che adoro e che spero di fare per molto tempo, ovvero scrivere.

Il mio primo articolo era proprio su tutto il mercato in entrata e in uscita del Bologna e ovviamente più volte trattavo dell'operato di Corvino:

“Ultima giornata senza botto? Bisognava pensare agli esuberi”.

Questo era il titolo.

Verso l'una Federico Massari (direttore) e Manuel Minguzzi (capo-redattore) mi hanno invitato ad unirmi a loro per la conferenza stampa, tenuta quel giorno, proprio dal nostro Direttore Sportivo.

Arrivato a Casteldebole ero agitatissimo, pieno di aspettative e con gli occhi che brillavano.

Mi sono seduto accanto a Manuel e durante tutta la conferenza mi ripetevo in testa una possibile domanda da porre a Corvino.

Poi ho chiesto conferma a Manuel: “ma Manuel posso fare una domanda io?” e lui: “vai tranquillo”.

Tranquillo di certo non lo ero, però ho preso il microfono e dopo l'annuncio del responsabile dell'ufficio stampa il Dott. Caliceti “Ora Romandini di TuttoMercatoWeb” ho detto queste precise parole (ovviamente ho ancora la registrazione):

“Si, buonasera Direttore, volevo avere un flash sull'ultima giornata di mercato: due nomi su tutti, il primo, il trequartista Dennis Praet, volevo sapere se c'era stata davvero una trattativa, perché i milioni in ballo erano tanti (15milioni poi ridotti a 10 a inizio estate) poi anche perché molte altre squadre italiane erano sul ragazzo e una battuta veloce su Alessio Cerci”.

Con quella domanda cominciò tutto il mio percorso di crescita e formazione all'interno della grande famiglia di TuttoBolognaWeb.

Altre volte a Casteldebole mi sono imbattuto in Corvino, una persona davvero di una disponibilità unica e pronta ad aiutarti sempre.

Quando eravamo, io e il mio collega Francesco, all'ATAHotel per l'ultimo giorno di mercato, ci siamo più volte confrontati con il DS, riempiendolo di domande. Anche se era una giornata frenetica (per un Direttore Sportivo l'ultimo giorno di mercato all'ATAhotel non è semplice: 10/11 interviste con le televisioni, le dichiarazioni ai giornalisti, in più ovviamente, neanche a dirlo, i vari contratti da trattare), lui non si è mai tirato indietro a nessuna nostra domanda.

È stato il mio Direttore Sportivo, lavorativamente parlando; quello con il quale mi sono rapportato per trattare del Bologna e con il quale ho avuto anche la possibilità di disquisire del mercato e dei giocatori arrivati a Casteldebole, quello con il quale ho iniziato la mia avventura nel “dietro le quinte” di questo fantastico sport.

Sull'operato di Corvino a mio avviso c'è poco da dire: ha portato a Bologna dei giocatori funzionali per affrontare questo campionato con grandissima tranquillità.

Destro, Donsah, Mirante, Giaccherini, Rizzo, Taider, Mounier … sono tutti colpi di grandissimo livello.

Poi ovviamente c'è il caso anomalo di Diawara, il diamante grezzo che spero di poter caldamente vedere indossare la numero 21 Rossoblù ancora per molto tempo. Un campione del genere sarebbe da blindare e non farlo più uscire dal Dall'Ara

Inoltre non dimentichiamoci di tutto il mondo dei "piccoli" del Bologna, i colpi che hanno permesso di aiutare la Primavera allenata da Colucci, come Tabacchi, Saporetti e Goh e soprattutto Souare strappato al Brescia.

Ulteriormente è bene sottolineare che per giocatori che arrivano, altri devono liberare il loro armadietto a Casteldebole.

Corvino è riuscito a vendere giocatori come Josè Crespo, Abero, Garics, Paponi (abbiamo preso il combattente Crimi e il Latina ha preso Paponi, rendiamoci conto), Rolando Bianchi ect ect.

E' ovvio che la colpa che gli viene additata maggiormente è stata quella di aver speso ben 40 milioni per il mercato estivo ma in primis bisognava rifare una squadra, una squadra che potesse salvarsi tranquillamente in Serie A e poi (questo un dato fondamentale che non bisogna mai dimenticare) quando le altre società venivano a trattare con il Bologna sapevano benissimo chi era Joey Saputo e quanto ammontasse il suo notevolissimo patrimonio ed è per questo che cercavano in ogni modo di strapparci anche i centesimi per l'autobus.

Detto questo l'unico macchia grigia a mio avviso di questa stagione, è stata Kevin Constant, giocatore (se si può ancora chiamare così) che non ha dato nulla a questa squadra.

Per quanto riguarda invece Crisetig, Pulgar, Krafth, Falco, Mbaye (quelli che hanno visto meno il campo in questa stagione) è giusto spendere due parole anche per loro. Partiamo con ordine:

Crisetig: dico che Corvino, ai tempi, prese il regista dell'Under 21 (questo è un ragazzo che a mio avviso ha avuto un'annata sfortunata perché si è trovato davanti un ragazzino di nome Diawara e quando è toccato a lui non è riuscito ad incidere come faceva a Cagliari, nell'Italia Under 21 e nell'Inter Primavera). Un giocatore che bisognerebbe valorizzare e fargli dimenticare questa annata storta, magari mandandolo in prestito in qualche altra squadra senza doverlo cedere.

Questo un mio parere personale.

Pulgar quando arrivò a Bologna, non TuttoBolognaWeb o qualche altro giornale bolognese, ma bensì La Gazzetta dello Sport, titolava: "E' arrivato il nuovo Vidal in Italia". Sono convito che questo ragazzo ha grandi margini di crescita e che un anno di Serie B da titolare, senza troppi giochetti con il pallone, possa davvero giovargli.

Krafth è un pò l'oggetto misterioso di Casteldebole, i tanti infortuni lo hanno tenuto lontano dai campi però quando è entrato nelle ultime partite di campionato, non mi è per niente dispiaciuto, da rivedere assolutamente.

Falco: agli inizi di campionato lo giudicavo il migliore. Veloce, con tecnica e personalità per un giocatore che giocava nella Lega Pro con il Lecce. Poi si è spento o comunque è andato a sbattere contro il muro chiamato Serie A (nulla da recriminargli). Ora in Serie B con il Cesena (in un campionato sicuramente più consono al suo gioco) sta facendo vedere delle cose interessanti.

Il "Messi del Salento" (ancora di nostra proprietà) forse un giorno tornerà utile, forse.

Mbaye quando arrivò a Bologna non potevo credere che avesse avuto un'involuzione tanto preoccupante. Lui era stato eletto nel 2013/14 con il Livorno, miglior giovane della stagione di Serie A, non certo l'ultimo arrivato.

Non si era riuscito ad ambientare nella stagione in Serie B con il Bologna come non lo aveva fatto nella prima parte di campionato di quest'anno. Poi un risveglio, una resurrezione. Bene così per lui e per il Bologna.

Tutto questo per dire che abbiamo avuto al Bologna, un grande conoscitore di calcio e un grande professionista, competente e sempre disponibile.

Un grande in bocca al lupo Direttore.

Grazie di tutto.

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