editoriale

Stagione finita, un vincitore c’è: il tifo

di Mario Giuliante

Redazione TuttoBolognaWeb

A seguito di una stagione per certi versi altalenante e coronata con l’obiettivo dichiarato della salvezza, il Bologna si prende una lunga pausa dal campo, dovuta ovviamente, prima di partire per il ritiro pre campionato della prossima stagione. Una stagione particolare questa, che sicuramente ha avuto la svolta con l’arrivo di Donadoni, il quale ha portato aria nuova ed idee nuove e non senza qualche problema è riuscito a rimanere a galla in serie A, regalando addirittura per un momento ai tifosi prospettive di Europa. La stagione passata è stata utile anche per capire ancora di più come comportarsi in vista della prossima stagione, sul chi vendere e chi acquistare, per continuare il progetto iniziato. Dopo il Cda e dopo il versamento di ulteriori 30 milioni di euro per il bilancio societario, Saputo torna in Canada dove nei prossimi giorni lo raggiungeranno Donadoni e Di Vaio. Nell’attesa ancora di sapere se ci sarà o meno un dopo Corvino (ma l’ufficialità che andrà via è ormai alle porte), le attenzione cadono sulla questione mercato. Il nome più caldo e gettonato rimane quello di Diawara conteso in Italia con Juve e Roma alla porta ma con apprezzamenti anche in Europa. La sua potenziale cessione porterebbe introiti da girare subito sul mercato, magari nel reparto offensivo con l’acquisto di un giocatore di livello da poter affiancare a Destro. Il nome Muriel fa capolino tra le varie testate, ma la suggestione Gabbiadini rimane forse il regalo più bello che Bologna vorrebbe ricevere. In effetti al Napoli interessa Gianluca Lapadula, sponda Pescara, nel ruolo di vice Higuain e francamente l’intenzione di Manolo di diventare il vice di Lapadula non è tra il suo futuro: allora provaci Bologna perché spiragli di un ritorno possono esserci senza problemi, ovviamente bisognerà saper lavorare bene con il Napoli. Da risolvere anche la questione Giaccherini, se riscattarlo o meno: il giocatore ha espresso la sua volontà di rimanere a Bologna..gli sviluppi nei prossimi giorni. Torna nel giro della Nazionale anche Mirante, con la speranza che diventi il terzo portiere italiano a partire verso la Francia. E’ notizia di ieri (da verificare) la voglia di Buffon di vederlo come secondo alla Juve; una richiesta che sicuramente farà piacere dato il blasone della società bianconera, ma tra la panchina e la titolarità forse è meglio la seconda.

Spostandoci invece fuori dal campo, mettendo per un momento all’angolo anche le questioni societarie, è doveroso fare un plauso anche alla tifoseria rossoblu che in questo campionato è stata una delle armi in più. La voglia di tornare a vivere lo stadio, sapendo che la tua società ha finalmente una solidità dalla quale poter partire e costruire qualcosa fa solamente piacere. I tifosi hanno capito questo e hanno sorretto la squadra anche nei periodi più bui, come l’inizio del campionato ed il periodo tormentato fino alla ritrovata vittoria in casa contro il Genoa. Il tifo vero vince anche perché le vittorie future passano anche da immediate sofferenze con cui bisogna fare i conti..il saper aspettare porta con se frutti maturi ed ancora più gustosi.

Se il tifo ha vinto al Dall’Ara durante questo campionato, è doveroso sottolineare, spostandoci dal prato verde al parquet, la bellissima prestazione della Fortitudo ieri in casa contro Agrigento, che chiudendo la serie sul 3 a 0 vola in semifinale nell’attesa di sapere la prossima avversaria tra Treviso o Ferentino. Ieri in un Paladozza quasi tutto esaurito, la spinta del pubblico è stata determinante, soprattutto quando si rischiava seriamente di uscire a testa bassa con una sconfitta: era possibile leggere negli occhi dei giocatori l’incitamento e la carica che proveniva dalla Fossa dei Leoni in primis, ma da tutto il Palazzo in generale. Queste storie son belle da raccontare perché mostrano il lato vero e più bello nonché il senso in sé dello sport, nella maniera più semplice possibile: il tifoso che sostiene la propria squadra ed i propri colori. Bisogna prendere esempio da queste situazioni: la bellezza di poterle vivere e forse ancor di più di poterle raccontare.