editoriale

Siamo in un periodo buio: ammetterlo il primo passo per uscirne

Il dubbio, in realtà, era venuto un po’ a tutti sabato scorso, ma si era perso nella soddisfazione di una vittoria leggermente più convincente delle precedenti. Ieri sera, ahinoi, abbiamo avuto invece la conferma che,...

Luca Lollini

Il dubbio, in realtà, era venuto un po’ a tutti sabato scorso, ma si era perso nella soddisfazione di una vittoria leggermente più convincente delle precedenti. Ieri sera, ahinoi, abbiamo avuto invece la conferma che, più dei meriti del Bologna, a Cittadella aveva fatto gran parte del lavoro la sfrontatezza dei padroni di casa, che anziché chiudersi avevano scoperto i fianchi: puniti subito. Perché la squadra di Marino, la più in forma dopo (in teoria) i rossoblù è venuta al Dall’Ara e ha dominato la partita, portandosi a casa tre punti meritatissimi per allungare la sua striscia positiva, e ponendo fine a quella del Bologna. Striscia costruita affrontando avversarie di medio/bassa classifica, e che ha nascosto sotto uno strato di foglie secche una constatazione venuta alla luce prepotentemente poche ore fa: il Bologna gira malino.

Contro formazioni di livello inferiore era stata sufficiente l’inerzia di un tasso tecnico evidentemente di un altro livello, nonostante prestazioni non esaltanti (Cittadella a parte). Purtroppo contro un Vicenza assolutamente in palla, invece, non c’è stato verso di portare la partita sui binari che si voleva. E il Bologna ha perso, giustamente. Il gioco non c’è stato, e francamente, per quanto il mister continui a perseverare su questa sua scelta, l’esclusione di Zuculini lascia ogni giornata più perplessi. Ieri sera il suo ingresso ha portato una ventata di voglia, non certo di opportunità, ma una piccola scossa l’hanno sentita tutti.

In questi casi si dice che giocare subito sia un vantaggio, ed è vero. Anche perché, forse, dovendo ricorrere al turnover l’argentino potrebbe finalmente ottenere di nuovo il posto da titolare. Magari non cambierà moltissimo, ma come abbiamo sottolineato spesso è l’apporto psicologico dell’argentino l’elemento che rende la sua presenza in campo basilare.