editoriale

Saputo zittisca una volta per tutte le voci su Donadoni

di Alessandro Reni

Redazione TuttoBolognaWeb

Donadoni qua, Donadoni là, Donadoni su e Donadoni giù. Nel corso di questi giorni le voci che vogliono il tecnico bergamasco lontano dalle Due Torri la prossima stagione si fanno sempre più insistenti: prima veniva dato come nome più papabile per sostituire Mihajlovich sulla panca rossonera, ora invece pare che l’ex allenatore del Parma sia considerato la prima scelta del presidente della FIGC Tavecchio per diventare ct della Nazionale dopo gli Europei. Queste chiacchiere sul conto del nostro attuale mister ricorrono in maniera progressiva, e a questo punto la domanda è la seguente: cosa vuol fare Donadoni? Ciò rappresenta l’interrogativo che tutto il popolo rossoblù si sta ponendo ultimamente e al quale sembra piuttosto complicato dare una risposta sicura e immediata. Il motivo principale è che, sebbene il nostro allenatore abbia un contratto fino al 2018 non è da escludere la possibilità, concreta o no, che anche lo stesso Donadoni abbia voglia di cambiare aria e andare in cerca di nuovi stimoli, per quanto la sua totale signorilità credo lo convinca a rimanere nel capoluogo emiliano, legandosi di conseguenza all’ambizioso progetto garantitogli da Saputo.

Proprio il patron canadese dovrebbe sbarcare in Italia questo week-end per assistere alla partita in trasferta a Bergamo contro l’Atalanta, oltre che per discutere con il mister felsineo, cercando di comprendere le sue intenzioni, valutando se ci siano le possibilità di prolungare il suo contratto e decidendo quindi il da farsi. Sarebbe preferibile se, una volta concluso il dialogo tra i due, finisse definitivamente tutto questo cicaleccio interminabile riguardo al futuro di Donadoni, altrimenti l’ansia dei tifosi petroniani sarà destinata a crescere ancora; le cause della preoccupazione della tifoseria risultano molteplici ma la vaghezza delle recenti dichiarazioni del tecnico nelle varie conferenze stampa è il fattore che maggiormente fa agitare gli animi. Chiaramente è impossibile aspettarsi che il tecnico lombardo dichiari sicura al 100% la sua permanenza, correndo il rischio di macchiare la propria immagine qualora decidesse di lasciare Bologna. Solo il tempo ci dirà se Donadoni resterà o meno, sta di fatto che le probabilità di vederlo al Milan stanno di giorno in giorno diminuendo mentre quelle che lo spingono sulla panchina dell’Italia (sarebbe un ritorno) stanno contrariamente prendendo piede sempre di più. Per come era stato cacciato però, non sono del tutto convinto che gradisca guidare di nuovo la Nazionale italiana.

Nel frattempo, il campionato prosegue e i rossoblù sono reduci dalla sconfitta esterna contro l’Inter: a San Siro la gara è terminata 2-1 a favore dei nerazzurri di Mancini. Dalla partita contro il Palermo Destro e compagni non sono stati protagonisti di prestazioni esemplari e i risultati ottenuti (due pareggi e una sconfitta) ne costituiscono una chiara dimostrazione. La squadra è sempre in forma fisicamente ma a livello mentale qualcosa potrebbe essere cambiato, e se così fosse il primo responsabile sarebbe proprio Donadoni; nonostante stiamo occupando una posizione di classifica molto serena e vantaggiosa (siamo già salvi), nutro il timore che possa ripetersi la cosiddetta “sindrome di Malesani”, che cinque anni fa ha dato il via a un ciclo di numerose sconfitte e di match disputati svogliatamente a partire dal mese di marzo in poi quando eravamo già praticamente sicuri della salvezza come lo siamo del resto adesso (c’è anche da dire che l’allenatore veronese aveva già raggiunto un accordo con Preziosi per allenare il Genoa la stagione successiva). Se questa situazione dovesse ripetersi, la posizione di Donadoni potrebbe addirittura non essere più certa e salda come sembra essere ora.                                                                                                                     Speriamo dunque che Saputo e il nostro mister riescano a trovare un accordo per il rinnovo, ma soprattutto confidiamo che la serietà del nostro tecnico lo induca a sposare la causa felsinea e a rifiutare ogni altra proposta, aspetto il quale, non per essere pessimista, non ritengo scontato. Sarebbe fantastico se il caro Joey riuscisse a placare le nostre inquietudini, stroncando sul nascere ogni voce sul futuro di Donadoni distante dalla nostra città. In ogni caso, sempre forza Bologna!

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