editoriale

Questa squadra ha potenziale e qualità

La domanda che sorge spontanea dopo avere visto la gara di Bergamo è… Perché? Perché non si è visto questo atteggiamento anche in altre partite? Perché il Bologna non è sempre stato questo? Perché troppe volte non abbiamo visto un Bologna...

Giacomo Bianchi

La domanda che sorge spontanea dopo avere visto la gara di Bergamo è… Perché? Perché non si è visto questo atteggiamento anche in altre partite? Perché il Bologna non è sempre stato questo? Perché troppe volte non abbiamo visto un Bologna all'altezza delle sue qualità? Sono domande alle quali è difficile dare una risposta, però il rammarico resta. Anzi, cresce. Il Bologna ha fatto vedere di essere vivo, attivo, e anche capace di mettere in difficoltà una squadra che sta letteralmente volando e inseguendo l’Europa. Il Bologna vale l’Atalanta? Assolutamente no, anche perché se i punti di distanza tra le due squadre oggi sono 28, un motivo ci sarà. Però sabato si è avuta la prova che i rossoblù, se danno l'anima in campo, possono mettere in difficoltà chiunque. E purtroppo, questo è un aspetto che in trentatré partite di campionato si è visto poche volte. Quindi il rammarico c’è e la rabbia (sportiva, ovviamente) aumenta, perché i punti sarebbero potuti essere almeno una decina in più, se alcune gare si fossero affrontate in maniera differente. Penso alla sfida col Palermo di una settimana fa, ma anche alla gara di Firenze, a quella di Udine, o alle partite contro le “big” che di fatto erano già decise dopo la prima mezzora, con il Bologna non pervenuto. Che peccato, veramente.

La gara di sabato ha detto cose interessanti, anche in vista del Bologna del domani: questa squadra ha potenziale e qualità, ma deve ricordarsi di metterli in campo sempre. Mi aspetto che in queste ultime cinque partite i rossoblu possano ripetere quanto di buono si è visto contro la Dea, proprio per dare conferma che sabato non è stato un caso isolato, ma veramente il frutto delle buone doti della banda di Donadoni. Che ci sono, anche se qualcuno vuole fare credere il contrario. Leggendo alcuni commenti sui social e sui forum dopo la partita, il pensiero generale sembrava quello della soddisfazione. Quasi un paradosso, essere contenti di una sconfitta. Più che soddisfazione, lo definirei un “sollievo”, un dire “oh, finalmente abbiamo visto la squadra giocare e fare qualcosa di buono”. I più cattivi potrebbero ribattere dicendo: “Hanno semplicemente fatto il loro dovere, cosa che in altre partite si erano totalmente dimenticati di fare”. Non mi sento di schierarmi da una parte piuttosto che dall'altra, e come ho scritto in avvio di articolo, penso che la sensazione che più debba uscire da questa sfida sia il rammarico per non avere fatto meglio in altri momenti. Essere felici per una sconfitta può forse essere esagerato da una parte, ma era tanto, tantissimo tempo che non si vedeva un Bologna così concreto e convinto e averlo rivisto dopo alcune settimane ha fatto sicuramente piacere, non lo si può negare. Adesso, però, è importante dare continuità alla prestazione di sabato pomeriggio e fare in modo che non sia stato un caso isolato. Domenica arriva l'Udinese, altra squadra che secondo me non è poi così meglio del Bologna, ma che se è davanti in classifica, qualcosa vorrà dire. Poi ci sarà l'Empoli, poi il Pescara, poi si chiuderà con Milan e Juventus. Le ultime due avranno storia a sè per definizione, mentre dalle altre tre partite mi aspetto veramente che i rossoblu facciano bene. Ma bene per davvero: non devono essere solo prove “soddisfacenti”, ma veramente partite ai limiti della perfezione. Significa chiedere troppo? Non credo, anche perchè si può fare, io ne sono straconvinto. Anche se le motivazioni passano dal fantomatico obiettivo di fare un punto in più dello scorso anno, confido molto nell' “amor proprio” che i giocatori devono avere per se stessi, e altrettanto per il rispetto che gli stessi devono avere per chi li guarda e spende soldi per loro. Chiudere bene è fondamentale, importante, e manca da troppo tempo nella storia del Bologna. Lo diciamo da tanto, le possibilità ci sono e sabato ne abbiamo avuta la conferma. Si faccia in modo che questo finale di stagione sia positivo e che, paradossalmente, faccia aumentare il rammarico per un campionato che avrebbe potuto essere qualcosa di meglio e che fino ad ora lo è stato solo a sprazzi.