editoriale

Perché voglio di più dalla squadra più in forma del campionato

Non è difficile fare l’analisi di una partita del genere, dipende solo da a cosa si voglia dare la precedenza: ai numeri o al resto. Nei numeri il Bologna ha vinto due a zero, conquistando così il sedicesimo punto a...

Luca Lollini

Non è difficile fare l’analisi di una partita del genere, dipende solo da a cosa si voglia dare la precedenza: ai numeri o al resto.

Nei numeri il Bologna ha vinto due a zero, conquistando così il sedicesimo punto a disposizione nelle ultime sei giornate: cinque vittorie e un pareggio. Si accorciano a sei le lunghezze di distacco dal Carpi, si mantengono a quattro quelle sul Livorno (sempre in attesa della penalizzazione, ultimo regalo guaraldiano). I rossoblù sono la terza difesa del campionato assieme all’Avellino, grazie ai soli ventitre gol subiti. Un trend serrato, che fa del Bologna la squadra più in forma del campionato.

Nel resto il Bologna, invece, per la terza gara consecutiva ha espresso un gioco povero e impacciato, che di occasioni da gol ne ha prodotte poche: isolatissimi gli attaccanti, mai cercati, e spesso troppo legato il centrocampo, aggrappato al piede di Matuzalem. Ieri, in più, è servito un Coppola da otto in pagella per impedire al Crotone di pareggiare. Ancora una volta l’esclusione di Zuculini lascia parecchi dubbi, a differenza delle altre che, ognuna per un suo motivo, possono essere giustificate. Viene da chiedersi se con l’argentino in campo avremmo visto una squadra più viva ed efficace, ma soprattutto viene da chiedersi perché questo accantonamento dell’ex Genoa: le prestazioni dei sostituti non sono travolgenti.

Facendo un frullatone di queste due prospettive viene fuori una squadra che, usando delle migliori frasi fatte del mondo del calcio, “vince ma non convince”.

Però vince.

Però non convince.

Però vince.

E potremmo andare avanti all’infinito in un dialogo interno ai limiti della schizofrenia.

Come già detto, il miglior pregio del Bologna attuale è la sua capacità di cavarsela (quasi) sempre. Era mancata tantissimo nel periodo in cui i rossoblù avevano espresso il loro miglior calcio, facendosi però costantemente recuperare nel finale: adesso rimangono lì con la testa fino all’ultimo, brutti e sporchi finché si vuole, ma lì restano. E allora mi chiedo, non è possibile unire le due componenti? Avere un Bologna che sa giocare E non molla fino alla fine? Perché ora abbiamo visto che la squadra sia in grado di fare, e bene, entrambe le cose. Il calcio non è matematica, non basta sommare per ottenere quello che si vuole, però la mancanza attuale del Bologna è proprio il gioco che lascia a desiderare. Dove sono finite le trame fitte? Dove sono le verticalizzazioni? Dove gli uno/due?

Lo so, Lopez, non va mai bene niente. Ma da dopo il mercato le aspettative su questa formazione sono aumentate esponenzialmente. Sia poi chiaro: se dovessi per forza scegliere, meglio continuare a fare punti, senza ombra di dubbio. Qualcosa di più brillante, però… Siamo pur sempre il Bologna, dai.