editoriale

Ottimismo per il mercato. Niente Quintero? Ne arriverà un altro

Per prima cosa vorrei cominciare con un breve commento sulle nuove maglie che sono state presentate nei giorni scorsi. Devo ammettere che le trovo davvero belle, mi piacciono come stile e come design, mi piace il colletto bianco che risalta sul...

Giacomo Bianchi

Per prima cosa vorrei cominciare con un breve commento sulle nuove maglie che sono state presentate nei giorni scorsi. Devo ammettere che le trovo davvero belle, mi piacciono come stile e come design, mi piace il colletto bianco che risalta sul rossoblù nella divisa di casa, e mi piacciono le piccole strisce rossoblù che si fanno notare sulla tenuta completamente bianca da trasferta. Complimenti alla Macron, che ha scelto la strada della continuità con il Bologna, confermando il classico rossoblù senza lanciarsi in strani esperimenti che sembrano essere all'ordine del giorno per altre squadre. La qualità “estetica” di queste maglie non è discutibile, e adesso la speranza più grande è che possano essere associate ad una stagione soddisfacente dal punto di vista sportivo. Non sarà facile, e sarà compito di chi avrà l'onore di indossarle nelle trentotto partite di campionato. Tra questi ci sarà Matteo Brighi che torna a Bologna dopo quattordici anni in giro per l'Italia. Era la stagione 2001/2002, era l'anno della possibile Champions League svanita a Brescia all'ultima giornata, e l'appena ventenne Matteo disputò una stagione eccellente, che lo portò addirittura ad essere nominato miglior giovane del campionato italiano. Era l'inizio della carriera di un ragazzo che ovunque abbia giocato si è sempre fatto volere bene, perchè non ha mai creato problemi ed è sempre stato un professionista esemplare dentro e fuori dal campo. Il sottoscritto, che nella prima parentesi bolognese di Brighi era poco più di un bambino e sognava di diventare calciatore (forse qualcosa è andato storto..), si innamorò calcisticamente di lui, per quanto non fosse un giocatore in grado di spostare gli equilibri della squadra, nè di risolvere una partita improvvisamente con un colpo di genio. Ammiravo il suo essere sempre concentrato, il suo sacrificarsi per i compagni e il suo agonismo, e quindi non posso che essere contento del suo ritorno a Bologna. Avrà un ruolo diverso rispetto a dieci anni fa, ma sono convinto che possa comunque dare tanto a questa squadra: farà da chioccia ad un centrocampo di giovani interessanti e promettenti, che stanno facendo vedere ottime cose già da queste prime uscite. Passando al mercato, è facile constatare che il centrocampo sia il reparto che al momento appare più completo ma anche quello più rivoluzionato: salutati Laribi, Casarini, Krsticic e Buchel, sono arrivati ragazzi giovani che hanno già conosciuto la serie A, come Rizzo, Crisetig e presumibilmente Duncan. Al posto di Matuzalem è arrivato Brighi, e la mediana rossoblù, escluso Zuculini che sta pian piano recuperando dal grave infortunio primaverile, è stata stravolta. Ma se per il centrocampo le cose sembrano complete, lo stesso non si può dire negli altri reparti. In difesa, penso che l'innesto di un altro terzino sia necessaro: Mesto è il nome più interessante circolato negli ultimi giorni, e sarebbe un ottimo acquisto. Già, perchè sulla corsia di destra, nonostante le alternative non manchino, qualcosa va cambiato: Garics viene da una stagione da “esubero” in serie B, Mbaye sarà tutto da valutare e, per quanto abbia margini di crescita molto ampi, non ci si dovrà meravigliare se dovesse trovare delle difficoltà nelle prime gare. E poi c'è Ceccarelli, che terrei, ma sul quale non farei affidamento come titolare. Prendere Mesto sarebbe un'ottima operazione di mercato, anche per il fatto che si tratta di un giocatore molto duttile, capace di adattarsi -se necessario- anche al ruolo di terzino sinistro o di esterno di centrocampo. E poi c'è l'attacco. Si era sognato con Quintero, sorpresi da un'operazione della quale nessuno aveva parlato nelle scorse settimane, e ci si è risvegliati quando si è saputo che la trattativa si è complicata e che tutto rischia di saltare. Peccato, sarebbe stato davvero un bell'acquisto, e la speranza è che tutto si possa risolvere. Dovesse saltare ufficialmente, ricominceranno mugugni e malumori, che continueranno fino a quando Corvino, con un'operazione simile riuscirà davvero a firmare un colpo inaspettato. Sbaglierò, ma sono convinto che andrà così. Perchè non essere ottimisti?