editoriale

Non è tempo di esperimenti, il Bologna ha trovato il suo equilibrio

Che sia stato un brutto Bologna, è sotto gli occhi di tutti. Che gli episodi ci abbiano favorito, anche. Ma c’è da dire che è stato un Bologna estremamente concreto ed efficace, bravo a sfruttare gli episodi a suo favore...

Giacomo Bianchi

Che sia stato un brutto Bologna, è sotto gli occhi di tutti. Che gli episodi ci abbiano favorito, anche. Ma c'è da dire che è stato un Bologna estremamente concreto ed efficace, bravo a sfruttare gli episodi a suo favore e bravo a trovare il goal nelle poche situazioni offensive create. Quello di Laribi era un cross venuto male, lo ha ammesso lo stesso giocatore, ma poco importa: la palla è entrata, ha sbloccato la partita e ha dato un po' di respiro ad una squadra che stava annaspando e non riusciva a costruire nulla. Dopo ci ha pensato Coppola a conservare il risultato, con un paio di interventi provvidenziali: il tuffo sul colpo di testa ed il riflesso sul calcio di rigore, sono state due giocate belle ed efficaci, essenziali per portare a casa la vittoria. Coppola è stato più volte criticato nel corso della stagione, ha fatto qualche errore e a volte non appare nemmeno troppo sicuro: ma dalla sua ha alcuni fattori che gli permettono di essere uno dei portieri meno battuti della cadetteria. Su tutti, il fatto di lavorare sempre con dedizione come se fosse un ragazzino, ma anche di poter contare su un ottimo bagaglio di esperienza: non sarà esplosivo e reattivo come un giovane, ma conosce bene le situazioni ed è in grado di capirle con un pelo di anticipo, elemento che risulta decisivo ai fini di una parata. A 36 anni suonati, merita il posto da titolare, anche se l'ombra di Da Costa rimane.

Oltre a lui, è stato decisivo l'apporto dato da Karim Laribi. Se ne parla fin troppo poco dell'ex giocatore di Sassuolo e Latina, ma senza dubbio è l'uomo in più di questa squadra. Partito come mezzala e provato anche come ala nel 4-3-3 pensato da Lopez in estate, con il Bologna in difficoltà ad inizio stagione, è stato portato sulla trequarti. Adesso sarebbe deleterio spostarlo da lì, anche se il mercato ha portato un giocatore come Sansone che quel ruolo può ricoprirlo senza problemi. Laribi è un ragazzo diligente, bravo sia nella fase di contenimento che in quella di riproposizione, e vede anche discretamente la porta. È l'ago della bilancia di questo Bologna, e deve giocare trequartista: non avrebbe senso arretrarlo sulla linea mediana, esperimento che è stato fatto più volte in questa stagione, ma che non ha mai dato i frutti sperati. Con l'arrivo di nuovi giocatori, è normale pensare che possano esserci degli stravolgimenti di formazione, soprattutto in attacco: viene difficile pensare che un giocatore come Mancosu continui a rimanere a sedere e non parta titolare, ma sono dell'idea che i cambiamenti offensivi debbano essere fatti con logica. Il Bologna ha trovato il suo equilibrio giocando con un trequartista che si occupa anche della fase difensiva (Laribi, appunto) e con due punte in avanti. Qualcuno propone di giocare con il tridente pesante, con Cacia da boa e la coppia Macosu- Sansone sugli esterni: potrebbe essere una soluzione tattica interessante, ma se ai due nuovi arrivati non viene imposta la fase difensiva (che non sono abituati a fare), la squadra potrebbe risentirne. La linea mediana dovrebbe limitarsi al contenimento per non rischiare contropiedi, sarebbero ridotti gli inserimenti senza palla dei centrocampisti e ci sarebbe il rischio di non essere poi così tanto offensivi come si potrebbe pensare. È giusto pensare ad attaccare gli avversari, ma tutto va fatto con equilibrio e logica.E Lopez questo lo sa bene. Continuiamo a chiederci perchè non giochino i nuovi e non giochi Zuculini, ma penso che già da sabato contro la Ternana, il guerriero riprenderà il suo posto nel 4-3-1-2 che il mister ha in testa. Non c'è tempo per gli esperimenti, ora come ora non hanno senso.