editoriale

Mercato imprevedibile, fino al 31 può succedere di tutto. Testa al campionato: il Sassuolo non è la Lazio.

Il mercato del nostro caro Bologna assomiglia sempre di più ad una gara di atletica: certe volte è una maratona, certe volte una rapidissima 100 metri. Sia chiaro, bene così, le emozioni in questo modo non mancano mai....

Matteo Ragazzi

Il mercato del nostro caro Bologna assomiglia sempre di più ad una gara di atletica: certe volte è una maratona, certe volte una rapidissima 100 metri. Sia chiaro, bene così, le emozioni in questo modo non mancano mai. C'è sempre qualcosa da fare, qualcosa di cui parlare, qualcuno da criticare, qualcuno da idolatrare. Tipo Destro, una trattativa che per diversi giorni è rimasta bloccata come il traffico in autostrada nei giorni da bollino rosso. “Muoviti infame, si vede che non ami Bologna. Lo fai solo per soldi, mercenario”. Qualche giorno dopo, come per magia, a presentazione ultimata: “Destro ti amo, sei fortissimo. E non sembri nemmeno così tanto stempiato...”.

Basta cazzeggiare. La verità è che in questi ultimi giorni di mercato si può prevedere troppo poco, Mounier ne è l'esempio. Nome mai uscito, trattativa – apparentemente – fulminea.

Esterno mancino classe '87, vero affare di mercato che testimonia la ferma volontà di virare su un modulo differente dal 4-3-1-2. Nell'ultima stagione in Ligue 1, 36 partite e 9 gol impreziositi da 7 assist: niente male considerando anche le nove apparizioni in Champions League. Un lusso per questo Bologna giovane e inesperto che inevitabilmente necessita di qualche figura autoritaria, non necessariamente un leader. Per stessa ammissione di Fenucci gli innesti serviranno almeno altri tre innesti, due contando Mounier: un altro esterno d'attacco in grado di garantire una buona dose di gol e un interno di centrocampo duttile, moderno. Difficile, difficilissimo credere in nomi concreti senza considerare l'imprevedibile gioco di incastri che animerà il calciomercato da oggi fino al termine di agosto.

Corvino sta cullando un sogno da diverso tempo, ossia quello di vestire Eder di rossoblù. Lo stesso sogno che ha rallentato l'acquisto di un nome pesante per rinforzare il pacchetto offensivo in dote a Delio Rossi. Trattiva complessa per diversi fattori, non ultimo l'inserimento (o ritorno di fiamma) dell'Inter. L'addio di Kucka dalla Genova rossoblù, direzione Milan, sposta di qualche grado l'attenzione che dobbiamo riservare a questa trattiva. Infatti, probabilmente, solo uno tra Soriano ed Eder verrà ceduto per fare cassa. E se quell'uno non è Soriano...

Last but not least punto di domanda: il tesoretto a disposizione del direttore salentino. Come dire: se la cifra a disposizione sarà abbastanza ingente arriverà un profilo alla Eder, altrimenti si imboccheranno altre strade facendo di necessità virtù. Attenzione, la seconda possibilità non significherebbe per forza un disastro assicurato, assolutamente no, tutto dipenderà dai saldi di fine estate. Un rischio calcolato. Guai a dare per spacciato Corvino perchè proprio in quel momento potrebbe estrarci in faccia il coniglio dal cilindro. Qualcosa bolle in pentola ma il contenuto è altamente top secret.

Capitolo campionato. Il tempo passa e l'undici di Delio Rossi assume una forma, un'anima. La sconfitta di Roma è un segnale, ma deve essere interpretato e contestualizzato: i biancocelesti possiedono un organico di qualità superiore ed una condizione fisica migliore. La forbice tra le due compagini non ha seguito il passo delle indicazioni precedenti. La prima al Dall'Ara vedrà il Bologna contrapposto al Sassuolo, che di certo non gode dello stesso livello tecnico-tattico della truppa dell'ex Pioli. Un Sassuolo capolista assolutamente da non sottovalutare poiché presenta qualità importanti e una certa abilità nel colpire in contropiede. L'assenza di Berardi peserà, senza dubbio. Occhio alla coppia Falco-Brienza, poco pubblicizzata ma solida ed essenziale.

Vincere la prima in casa dopo l'avvento di Saputo e soci non avrebbe prezzo. Qualcuno dovrà pur far rosicare Defrel in qualche modo, o no?