editoriale

L’odissea di Destro, dai giri di campo in solitaria al gol al Crotone: ecco l’uomo franchiga

Tutto come nel sogno più bello, nel sogno che ci ha accompagnati tutta estate, da quando lo vedevamo correre e faticare da solo sul campo di Castelrotto. Il Bologna batte il Crotone, lo fa giocando una prova più che convincente, lo fa con un...

Giacomo Bianchi

Tutto come nel sogno più bello, nel sogno che ci ha accompagnati tutta estate, da quando lo vedevamo correre e faticare da solo sul campo di Castelrotto. Il Bologna batte il Crotone, lo fa giocando una prova più che convincente, lo fa con un goal a 5 minuti dalla fine quando le speranze di vittoria sembravano pian piano passare. Lo fa con un goal del suo giocatore simbolo, del suo uomo immagine, dell'"uomo franchigia" come direbbero dall'altra parte dell'oceano nel mondo NBA. Lo fa con un gol dai mille significati, sportivi, tecnici, emozionali e quant'altro. Lo fa con un goal di pregevolissima fattura, perché è tanto importante e significativo, quanto bello, il gol di Mattia. Sono state un turbinio di emozioni quelle che sono seguite al pallone calciato in porta dal nostro numero 10, che si lascia giustamente andare in un urlo liberatorio, che urla al mondo "sono tornato", che sfoga con quella rete la sofferenza che lo ha accompagnato in tutti questi mesi. Ero al centro sportivo Laranz di Castelrotto quando Destro faceva lavoro differenziato, ero a Laranz quando era indietro di condizione e si sfiancava con interminabili giri di campo in solitaria, ero a Laranz quando in uno dei momenti più difficili -dopo l'ennesimo allungo che andava oltre i tempi stabiliti- Renato Olive lo abbracciò e gli disse "non ti demoralizzare, tornerai quello di prima". E così è stato. Perché pian piano è rientrato in gruppo, non ancora in condizione, verissimo. Ma era quello che serviva ad un ragazzo emozionale come lui: aveva bisogno di stare con i compagni, di correre sul prato verde, di forzare anche un po' il rientro rispetto al programma di recupero, però aveva bisogno di giocare e di esserci. Ha lavorato, ha lavorato tantissimo, e si è presentato alla prima di Coppa Italia con il peso dell'attacco sulle spalle, pronto a guidare il Suo Bologna.

Buona la prima in Coppa, era giusto replicare domenica sera, nonostante il prepartita ci avesse fatto preoccupare visto che nelle formazioni ufficiali online il nome di Mattia non compariva. Tranquilli, è solo una piccola distrazione, Destro c'è, eccome se c'è. E con lui c'è tutta la gente che lo accoglie e lo sostiene, la gente che crede in lui, la gente che gli è stata vicina in questo mesi difficilissimi. Con lui ci sono i ragazzi della curva che fin dai primi giorni di ritiro hanno capito quanto il ragazzo avesse bisogno di appoggio e fecero un comunicato per far sentire il loro calore e la loro vicinanza. E, in fondo, con lui ci sono anche tutti quelli che questa estate lo hanno criticato, quelli che pensavano che non avesse voglia di tornare perché aspettava altre squadre, quelli che dicono che Mattia non è poi così tanto decisivo, e ce ne sono tanti, molti più di quelli che si pensa. Anche loro sono saliti sul carro domenica sera, anche loro oggi festeggiano, anche loro sono felici per la bellissima vittoria all'esordio. Non penso ci fosse modo migliore per cominciare la nuova stagione. Come ho scritto in apertura, neanche nel migliore dei sogni avrei pensato potesse andare così: vincere, convincere, far divertire la gente e portarla a casa con un super goal nel finale. Che bello, che meraviglia. Bene esaltare Destro, che è giustamente l'uomo di copertina in questo momento, ma il gruppo rossoblù è solido e ben formato. Bene tutti, domenica, con menzione particolare per Pulgar e Krejci perché sono quelli che non ti aspetti rispetto all'anno scorso (il primo) e quello che non sai cosa possa dare perché è l'ultimo arrivato (il secondo). Ma non sarà fuoco di paglia, c'è da scommetterci, e continuino a sbilanciarmi. E bene anche Dzemaili, che quando è entrato ha trasmesso sicurezza e tranquillità, al di là della palla rubata in mezzo al campo che ci ha portato al goal vittoria. Un goal che è già storia, un goal che è già immagina della stagione che è e sarà. Adoro questo goal, ed è come se lo vedessi sempre davanti ai miei occhi. Eccolo lì Mattia che parte palla al piede, che allunga la falcata, che punta il difensore, che rientra sul destro, che calcia in porta... BUM.