editoriale

Il mercato procede a rilento, ma chi ha fatto meglio dei rossoblù?

Ciao. Il vostro editorialista preferito (sto cactus, direte voi) è pronto a rompervi le palle un giorno prima rispetto alla classica tabella di marcia. Si va a sbocciare in Croazia, e quando tornerò tra una settimana il nostro caro...

Matteo Ragazzi

Ciao. Il vostro editorialista preferito (sto cactus, direte voi) è pronto a rompervi le palle un giorno prima rispetto alla classica tabella di marcia. Si va a sbocciare in Croazia, e quando tornerò tra una settimana il nostro caro Bologna avrà già portato “all'ombra” delle Due Torri – a proposito, che caldo fa? - un sacco di calciatori tostissimi pronti a fare la differenza. Una squadra allestita capace di rendere felici e fieri i tifosi. Ah, probabilmente non funzionerà così? Bho, sarete voi a dirmelo. Intanto mi sono prodigato nell'osservare quanto fosse verde l'erba del vicino, giungendo alla conclusione assolutamente non scontata che il giardino dei rumorosi confinanti non brilli certo di luce propria.

Siamo ad inizio luglio, e seppure il calciomercato sia ufficialmente iniziato da una sola settimana, sappiamo tutti benissimo che le trattative e i vari sondaggi partono da molto più lontano. Le dirette concorrenti dei rossoblù, almeno sulla carta, dovrebbero essere le solite sei o sette, con un paio di outsiders pericolanti che per forza di cose non possono considerarsi già salve. Tante le squadre in rebuilding, diverse da aggiustare ma già orfane di alcuni dei pezzi pregiati mostrati a testa alta in vetrina durante e dopo la fine del campionato appena disputato. Le neopromosse Carpi e Frosinone, che ci crediate o meno, sfilano ai blocchi di partenza sulla stessa linea dei rossoblù. Due punti interrogativi nella massima serie, due team composti da calciatori con esperienze in Serie A quasi – se non – nulle. Da una parte sono in arrivo Marrone, Cerri e Matos ma con un Gabriel in meno, dall'altra Chibsah è già a disposizione di mister Stellone a fronte della stessa rosa promossa sul campo e meritatamente confermata. Pochi rinforzi, poche certezze. Sintomo che il processo di completamento della rosa non è affare rapido e banale anche per le altre neopromosse. Come anticipato precedentemente c'è anche chi ha mantenuto e difeso il proprio posto in Serie A perdendo però pezzi da novanta e tasselli fondamentali. Sotto questo punto di vista, sicuramente Palermo e Sassuolo si sono indebolite: via Dybala, via Zaza. Uomini goal venduti uguale uomini goal da sostituire. Più critica la posizione dell'Empoli, le partenze di Valdifiori, Rugani e del maestro Sarri potrebbero non essere le uniche. Infatti, anche Saponara e Hysaj hanno già da tempo la valigia pronta in mano, sbalzati giorno dopo giorno da una destinazione all'altra. Un occhio, personalmente, lo butterei anche in casa bergamasca: dopo anni di salvezze tranquille qualcosa pare essersi inceppato. Ricambi forse non all'altezza delle ultime partenze, vedremo. Inutile invece parlare del Chievo, riuscirebbe a salvarsi ad una giornata dal termine anche giocando tutta la stagione con i pulcini.

Chiusa la considerazione papiro sovrastante alcuni di voi potrebbero pensare: “e ammè che cactus me ne frega ammè?”. Bene, state calmi. E' un modo per far notare che le acque navigate dai marinai in cerca di salvezza sono più o meno le stesse da tutti. L'era post sceicchi ha stuprato il mondo del calciomercato, trasformandolo in un gioco al rialzo senza precedenti. Stiamo assistendo a prezzi pazzi per giocatori onesti, a maggior ragione i talenti dovranno essere pagati a peso d'oro. Il risultato? Operazioni più lente e acquisti oculati. Attesa la parola chiave, pazienza una virtù basilare. Diversi colpi potrebbero sbloccarsi nel mese di agosto: chi chiede otto milioni per Defrel, il 20 agosto potrebbe accontentarsi di quattro più Mancosu per fare cassa. Un esempio, nessuna certezza, ma è solo per far comprendere un meccanismo che potrebbe innescarsi a quasi una settimana dalla fine del calciomercato. Qui lo dico e qui lo nego, proprio per questo motivo sono pronto a puntare le mie fiches sul ritorno di un figliol prodigo: Gaston Ramirez. Ne riparleremo a settembre, ma questa è un'altra storia.