editoriale

Il Bologna fa spesa a Lanciano, ma il mercato è appena iniziato. E in casa nostra…

Bigon piazza i primi colpi di mercato in maniera molto intelligente: spesa minima per arrivare a talenti giovani. E attenzione, perché i primi rinforzi potrebbero già vestire rossoblù.

Matteo Ragazzi

Qualcosa si muove. Bene bene.

Dopo un periodo di necessario immobilismo le prime tessere del puzzle iniziano ad incastrarsi, e il disegno di Riccardo Bigon a prendere forma.

Non per niente la trattiva con il giovane Di Francesco può essere considerata già chiusa: il giocatore è atteso oggi per sostenere le visiste mediche insieme al suo compagno di squadra Dejan Boldor. Cifra tutto sommato modica per i due talenti ormai ex Lanciano: poco più di 1,5 milioni per entrambi. Il motivo? Semplice, come riporta Alfredo Pedullà il patron Franco Maio deve assolutamente onorare gli impegni presi, ossia il pagamento degli stipendi. Non vi sono dubbi sul fatto che il figlio dell'allenatore del Sassuolo valga più della cifra spesa: grande talento, messosi in luce in una squadra disastrata. Insomma, non è sempre scontato emergere quando tutto intorno a te crolla. Esterno a cui piace giostrare tra le linee, non sarà un caso infatti vederlo in mezzo al campo a giocare con i centrocampisti durante i 90 minuti. Da valutare invece il capitano della Romania Under 21 Boldor, per lui pochi spezzoni di gara nell'ultimo campionato di Serie B: probabile quindi un prestito secco in cadetteria per valorizzare il roccioso difensore centrale classe 1995 (189 cm).

Il puzzle, appunto, prende forma perché è chiaro che il reparto da rinforzare il prima possibile è proprio quello avanzato, più nello specifico le ali. Difficile (ma non impossibile) rimettere la casacca rossoblù addosso a Giaccherini (o Giaccherinho, bisogna chiedere a Caressa), la volontà di compiere un investimento importante rimane, necessità tecnica e ambientale.

Iturbe scalda? Sì, tantissimo. E la sua valutazione è in decrescita (circa 15 milioni), un motivo in più per intavolare un discorso serio con il club giallorosso. Attenzione perché i primi incontri già sono partiti: si lavora al prestito con diritto di riscatto, un duplice modo per cautelarsi da eventuali flop e non appesantire il bilancio. Una soluzione anche per prendere due piccioni con un fava: Sadiq + Iturbe, un pacchetto da leccarsi i baffi. Peccato per Iago, che personalmente avrei preferito all'ex Hellas, ma che pare destinato al Toro di Miha: caratteristiche simili, ma quotazione più bassa e una propensione maggiore all'assist. Per il momento è bene tralasciare il sogno Saponara, così come Gabbiadini: investimente monstre, inarrivabili. A meno che non venga ceduto Diawara, in quel caso non sarebbe complicato inserire un mediano di esperienza anche in prestito secco o con diritto di riscatto per coprire il vuoto del giovane Amadou. Cigarini e Valdifiori (indipendetemente da Nagy) figurano ai primi posti di gradimento, e il rapporto qualità/prezzo sarebbe positivo. Ma per ora parliamo di fantamercato, o meglio di idee praticabili solo a determinate condizioni.

Attacco a parte, scrissi in qualche editoriale precedente che in altre zone del campo i primi rinforzi li avremmo trovati in casa. Ecco, Pulgar e il suo Cile sono pronti ad affrontare in finale di Copa America l'Argentina di Leo Messi. L'ex Universidad Catolica ha giocato minuti di grande qualità, mostrando ancora una volta di più le proprie doti in patria. Un calciatore giovanissimo, ma tenuto in grande considerazione anche a fronte del minutaggio irrisorio guadagnato in Italia: un paradosso che dovrebbe rendere bene l'idea del talento ancora inespresso di Erick. Probabilmente partire in ritiro già con Donadoni lo aiuterà a scalare posizioni nelle gerarchie del tecnico, complice la possibile separazione dal fido Brighi. Vedo in Pulgar il suo sostituto naturale, una mezzala in grado di fare bene le due fasi, in grado di inserirsi bene senza palla.

Prima di portare qualcuno a Casteldebole ci penserei bene, il talento inespresso in casa rossoblù è ancora importante e i primi rinforzi potrebbero essere più vicini a noi di quanto non si pensi.

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