editoriale

He got game

Ottavo risultato utile consecutivo per il Bologna, che vince a Cittadella e rosicchia due lunghezze a un Carpi che non va oltre lo zero a zero in casa con l’Entella. Venti sui ventiquattro disponibili i punti conquistati dai rossoblù...

Luca Lollini

Ottavo risultato utile consecutivo per il Bologna, che vince a Cittadella e rosicchia due lunghezze a un Carpi che non va oltre lo zero a zero in casa con l’Entella. Venti sui ventiquattro disponibili i punti conquistati dai rossoblù in questa striscia positiva, e con un’encomiabile costanza ogni domenica i ragazzi di Lopez lanciano ben più di un messaggio a quelli che sono lassù in cima da una vita: vogliono andare a prenderli.

Bene il Bologna ieri, che contro una squadra meno chiusa e compatta delle precedenti ha potuto esprimersi meglio. Il primo tempo, particolarmente, è stato giocato con autorità e consapevolezza, nonostante il gol sia arrivato solamente nel finale. Due occasioni d’oro sui piedi di Mancosu, sparate alte dall’attaccante (merita sicuramente un’altra chance dal primo minuto), e un giro palla come ai bei tempi: Matuzalem in cabina di regia, ai suoi lati Casarini e Krsticic, Ceccarelli e soprattutto Masina di supporto sulle corsie esterne. A tratti eccellente la partita del serbo che, oltre alla palla sontuosa con la quale ha innescato il gol decisivo, ha fatto sentire prepotentemente la sua presenza in entrambe le fasi di gioco. Serviva aria fresca a centrocampo, il reparto più in affanno nelle ultime gare, e Lopez ha aperto la finestra per far entrare l’ex doriano. Ancora fuori Zuculini, ma ce lo aspettavamo: oggi l’assenza dell’argentino si è sentita meno, anche per merito di un Casarini più sul pezzo.

Per l’ennesima volta Laribi ha dimostrato di avere il Bologna ai suoi piedi, e chi lo avrebbe detto a inizio stagione alzi la mano. Forse diventa stucchevole sottolinearlo, ma nelle partite in cui il trequartista è in palla i rossoblù vincono. Non è questione di tecnica, né di essere dominante, perché Laribi non lo è per nulla. È questione di essere sempre dove richiede l’azione, il calcio, e in quel momento fare la cosa giusta, sia questa segnare l’ottavo gol, imbeccare un attaccante o rubare palla a un terzino. Do the right thing, alla Spike Lee, o forse suonerebbe meglio He got game. Senza Laribi la sfera non gira, e se non gira quella il campo sembra in salita.

Passaggi a vuoto ce ne sono stati anche al Tombolato, perché comunque il Cittadella si è presentato due volte a tu per tu con Coppola e in una terza occasione ha colpito un palo che ancora trema. Problemi avuti anche nelle scorse giornate, ma ieri San Ferdinando ha detto nuovamente di no. Là dietro, in attesa dell’intesa perfetta tra Maietta e Gastaldello, ci godiamo un Masina sempre più sgroppante che darà qualche grattacapo a Lopez quando tornerà Morleo. Tolte alcune amnesie, infatti, il giovane terzino si sta dimostrando all’altezza del torneo: pensarci bene prima di toglierlo.