editoriale

Dal Perugia al Catania, il Bologna è tornato

Dal Perugia al Catania, da Cacia-Sansone a Cacia-Sansone, palcoscenico sempre il Dall’Ara. Sembra essersi idealmente chiuso il cerchio del Bologna in questo 2015, in realtà non troppo ricco di soddisfazioni, ma che comunque vede...

Redazione TuttoBolognaWeb

Dal Perugia al Catania, da Cacia-Sansone a Cacia-Sansone, palcoscenico sempre il Dall’Ara. Sembra essersi idealmente chiuso il cerchio del Bologna in questo 2015, in realtà non troppo ricco di soddisfazioni, ma che comunque vede ancora il Bologna in corsa per il secondo posto che significa serie A. Il bilancio dal 19 gennaio in poi parla di 7 vittorie, 8 pareggi e 2 sconfitte, con il Bologna che alla fine di questo ciclo ha perso una posizione e adesso è terzo alle spalle del Frosinone, avanti di una lunghezza in classifica. Un ciclo, quello appena preso in considerazione, che sembra però un vero e proprio campionato per quanto si è visto e per la grossa alternanza di risultati e soprattutto prestazioni che ha visto protagonista la squadra di Diego Lopez.

La doppia vittoria contro Perugia ed Entella aveva fatto sognare ad occhi aperti tutta Bologna, reduce dalla faraonica campagna acquisti invernale, e soprattutto aveva fatto presumere una possibile fuga dei rossoblù verso la serie A. Così però non è stato, complici i diversi 0-0 raccolti in casa contro Pescara, Ternana, Latina e Modena e la brutta sconfitta contro il Vicenza, che sbancando il Dall’Ara ha dato ufficialmente inizio alla sua rincorsa verso la seconda piazza della graduatoria. Le vittorie risicate a Crotone, Cittadella e Varese hanno permesso a Cacia e soci di rimanere in qualche modo davanti alle avversarie, pur non esprimendo un bel gioco e anzi soffrendo tremendamente e molto più del previsto. Lo 0-0 di Trapani del 21 marzo scorso ne è stata la fotografia perfetta, e sembrava il punto più basso toccato dal Bfc, preso letteralmente a pallonate e salvato solo da un monumentale Da Costa. Il 2-0 casalingo sette giorni dopo contro il Livorno aveva in qualche modo illuso che i problemi fossero svaniti improvvisamente, in una vittoria merito per larga parte del regalo di Mazzoni in occasione del gol di Oikonomou, senza il quale probabilmente si sarebbe visto l’ennesimo pari a reti bianche sotto le Due Torri. Solo illusione come detto, spazzata via a Carpi da una squadra alla quale vanno i migliori complimenti per la promozione meritatissima in serie A, a cui allego anche delle scuse personali. Pensavo potessero scoppiare prima o poi, invece hanno retto anche nei momenti più difficili e gliene va dato atto.

Dopo il tracollo carpigiano, altri due pareggi: a Brescia prima, giocando malissimo; in casa contro lo Spezia poi, con Catellani che all’ultimo respiro si divora il colpo del ko. Il Bologna resta lo stesso secondo, giocando però sempre peggio. Il doppio impegno ravvicinato contro Bari e Catania allora assume le vesti di un vero e proprio bivio: i ragazzi di Lopez pareggiano al San Nicola, dove nonostante il risultato (che li fa scivolare al quarto posto) si nota un cambiamento a livello di gioco. Il Bologna non è più una 500 col motore in panne, anzi mette in mostra un motore rimesso a puntino e gioca una partita gagliarda nonostante l’inferiorità numerica figlia dell’arbitraggio scellerato di Maresca. La conferma del cambio di rotta infatti si ha contro il Catania, reduce da cinque vittorie consecutive con una media di circa un paio di reti a partita. Il Bologna gioca una partita perfetta, come non faceva da mesi, e grazie ai gol di Cacia e Sansone riaccende l’entusiasmo e mette nel mirino quel secondo posto occupato da mesi e adesso tra le mani del Frosinone. Superato bene il primo bivio, adesso davanti al Bfc si presenta un altro snodo ancor più cruciale: sabato al Matusa proprio contro il Frosinone, ci si gioca una grossa fetta di futuro. Dal Perugia al Catania, da Cacia-Sansone a Cacia-Sansone: il Bologna è tornato, e sabato deve dimostrarlo a tutto il campionato.